Strage sul lavoro a Suviana: tre morti, quattro dispersi
L’ultimo bilancio della Prefettura sull’esplosione nella centrale Enel nel bolognese. I sindaci della zona: “Un inferno”. In aggiornamento
Un’esplosione si è verificata alla diga del bacino di Suviana, sull’Appennino in provincia di Bologna, oggi (martedì 9 aprile) intorno alle 15. L’ultimo bilancio della Prefettura di Bologna trasmesso dall’Ansa alle 21:14 è di tre morti, cinque feriti e quattro dispersi. Per molte ore i dati ufficiali dicevano 4 vittime, ma in realtà sono soltanto tre i corpi individuati.
Le vittime
I lavoratori che hanno perso la vita sono Mario Pisani, 73 anni, residente a San Marzano di Giuseppe, provincia di Taranto; Vincenzo Franchina, 35 anni, residente a Sinagra, provincia di Messina; Petronel Pavel Tanase, 45
anni, rumeno, residente a Settimo Torinese.
Coinvolti nel disastro almeno 12 tecnici, tutti di ditte esterne
Secondo la ricostruzione, una turbina è esplosa all’ottavo piano sotto lo zero causando prima un incendio e poi l’allagamento del nono, con crollo di un solaio. L’esplosione e il successivo crollo hanno travolto almeno 12 tecnici, tutti di ditte esterne (uno era un ex dipendente Enel impiegato come consulente per queste società), che lavoravano alla messa in opera di adeguamenti della centrale. Difficilissime le operazioni di recupero che andranno avanti tutta la notte. Quattro persone risultano al momento ancora disperse. Dal momento dell’esplosione sono intervenute dodici squadre dei vigili del fuoco, di cui due di sommozzatori. A queste si aggiungono due squadre specializzate nella ricerca sotto le macerie: dovranno operare fino a 40 metri sottoterra, su 70 di profondità della centrale, per recuperare i dispersi.
Il Comune di Camugnano, dove c’è la centrale, spiega che uno dei due gruppi di produzione di energia era in manutenzione straordinaria e oggi era previsto il collaudo. Ma all’accensione c’è stato lo scoppio. “Un inferno” le parole dei sindaci dei Comuni montani della zona.
Dalla primissima ricostruzione, l’incendio sarebbe scoppiato al piano meno nove: tutta la centrale è sotto il livello del lago, a circa trenta metri di profondità.
I feriti
Cinque lavoratori sono stati recuperati gravemente feriti e ricoverati negli ospedali di Parma, Cesena, Bologna e Pisa.
Il ferito più grave è stato ricoverato all’ospedale Bufalini di Cesena, nel reparto grandi ustionati. Secondo quanto si apprende, le condizioni dell’uomo sono critiche ed è in prognosi riservata. Nello stesso nosocomio è stato trasportato anche un altro operaio ferito che ha riportato ustioni di minore gravità.
Un altro dei feriti è stato trasportato in elisoccorso all’ospedale di Parma. Si tratta di un uomo di 55 anni, un lavoratore dell’impianto idroelettrico, italiano. L’operaio, che ha anche delle ustioni, è ricoverato in reparto di rianimazione ed è in prognosi riservata.
Cgil: contro le morti sul lavoro a oltranza
La Cgil Emilia-Romagna esprime “grande angoscia per il destino dei lavoratori della centrale elettrica di Suviana”. Lo scrive il sindacato su Facebook. “Seguiamo con apprensione l’evoluzione delle ricerche e dell’evacuazione dello stabilimento e ci auguriamo non ci siano altre vittime oltre a quelle già annunciate – prosegue il post – . Questa ennesima strage sul lavoro ci rende ancora più determinati a proseguire la lotta a oltranza, fino a quando non ci sarà un cambiamento netto e radicale delle condizioni in cui oggi si lavora”.
9/4/2024 https://www.collettiva.it/
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