Studenti oggi in piazza per il No al referendum
Il 17 novembre è la giornata internazionale degli studenti. Una giornata storica di opposizione ai regimi totalitari e all’autoritarismo di pochi. Una giornata in cui le studentesse e gli studenti di tutto il mondo si mobilitano prendendo parola e protagonismo in un sistema economico e sociale che li mette ai margini dei processi decisionali, lontani dal poter esercitare il loro diritto allo studio, all’emancipazione, a potersi riappropriare fin dal presente del loro diritto a determinare il futuro.
Nel nostro paese abbiamo subito una violenta sospensione democratica, con l’approvazione forzata di riforme che hanno peggiorato le nostre condizioni. Hanno smantellato la scuola pubblica con la Buona scuola, hanno definanziato l’università pubblica e la ricerca con continue leggi di stabilità regressive e meccanismi di valutazione punitivi impedendo a migliaia e migliaia di studenti di poter accedere alla formazione universitaria, ci hanno impoveriti con gli sgravi alle imprese e i regali al mondo finanziario e bancario, ci hanno reso precari con il Job’s Act, hanno devastato i nostri territori con lo Sblocca Italia.
La nostra democrazia è già stata svuotata dallo smantellamento dei diritti sociali, dall’impoverimento di milioni di persone, dalle privatizzazioni e il sacrificio sull’altare del mercato finanziario del nostro sistema previdenziale e welfaristico. Il Governo Renzi negli ultimi anni ha dimostrato il lato autoritario della gestione della crisi e le sue devastanti conseguenze in termini di diseguaglianze sociali, ora con la riforma vuole farlo diventare costituzionalmente valido.
Noi rifiutiamo questa riforma e il suo contenuto antidemocratico, fin dal 7 ottobre ci siamo mobilitati per riaccendere la partecipazione politica nel Paese, per costruire pratiche di protagonismo vero che possano dimostrare che la democrazia è una pratica quotidiana che parla di estensione dei nostri diritti e miglioramento delle nostre condizioni. Il 29 Ottobre, mentre si palesava il fallimento della piazza chiamata da Renzi, siamo stati in 100 piazze in tutta Italia. In quella data abbiamo coinvolto migliaia di persone in una presa di parola collettiva, per spiegare che le ragioni del NO sono quelle di chi ha subito la crisi e le riforme degli ultimi anni.
Ci mobiliteremo il 17 novembre perchè crediamo che il nostro NO debba servire a ricostruire il tessuto democratico del paese, debba riuscire a mettere al centro la necessità di nuovi processi decisionali che partano dai nostri territori, dai bisogni materiali, dalla partecipazione popolare. Saremo in piazza perchè le studentesse e gli studenti pretendono di essere al centro del dibattito pubblico. Ci mobiliteremo perchè non possiamo più permettere che il nostro futuro venga ancora una volta commissariato da vecchi dinosauri della prima repubblica, da politici improvvisati al soldo dei grandi interessi economici, da membri del governo che trattano la riforma costituzionale come il concorso di un reality show.
Continueremo a mobilitarci fino al 4 dicembre, costruendo una giornata nazionale di partecipazione popolare il 27 Novembre, per ridare voce e spazio a quei milioni di persone escluse, per dire che #cèchidiceNO alle miserie del presente in cui viviamo.
Il 17 novembre diremo chiaramente in tutte le piazze del Paese che sul nostro presente #decidiamoNOi, che per uscire dalla crisi e migliorare le nostre condizioni bisogna redistribuire il potere e la ricchezza, bisogna riappropriarsi della nostra capacità di decidere e determinare le nostre scuole, le nostre università, i nostri territori e le nostre vite.
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17/11/2016 www.referendumcostituzionale.online
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