Succede a Reggio Emilia, Città del Tricolore



Occasione persa…

doveva mettersi a raccogliere le firme per regalare il Pulitzer al fotografo.

Guardandomi intorno percepisco una realtà a cui non ero abituato, quasi surreale, tutti nelle loro faccende affaccendati quasi come aver passato l’estate più monotona e serena della loro vita (eccetto qualche leghista abbastanza isterico ).
Tutti riflessivi e pacati dispensatori di consigli e previsioni. Nessuno che urla, nessuno che litiga, nessuno con la fronte sudata.
Noi no.
No.
Sabbia, sandali, sudore, repellente per zanzare e moduli, moduli e moduli, firme, firme, autenticazioni, certificazioni, occupazione di suolo pubblico, la solita vita insomma.

Qui nel 2021, dopo la seconda quarantena, petizione popolare, la 1a
Commissione regionale l’ha cestinata e noi abbiamo messo su la LIp ( ancora tu, ma non dovevamo vederci più?).
E’ lì che aspetta il nuovo presidente di regione, che la ignora in campagna elettorale.
Ma come sempre succede quando ci mettiamo a informare le firme arrivano e questa volta sono veramente tante, tante che quasi ci sentiamo delegittimati nel nostro impegno, come se non servissimo a niente.
E invece quasi 5 anni di informazione stanno restituendo tutto il sudore versato.
Lo stanno restituendo in firme e nel coinvolgimento di chi, anche con ritardi biblici, ha capito che bisognava agire.
Addirittura anche chi continuava con i soliti giochetti fino al 25 luglio per poi fermarsi quando il 30 luglio sbatteva contro 300 mila firme on line.
Troppo facile l’on line?
Chiedetelo a chi sta raccogliendo firme per altre istanze…

Siamo a 515 mila on line, + 15 mila delle necessarie, e i dati super approssimativi delle cartacee che arrivano in questi giorni se mai fossero diversi, ecco, probabilmente perché migliori.

E dopo aver sfatato l’idea che l’estate non raccoglie firme, stiamo capendo quanto le firme oltre quelle necessarie stanno diventando ancora più importanti e quanto potrebbero essere decisive.
Ci stanno dicendo che non è come sempre è stato “ bravi a raggiungere le firme necessarie e via di pacche sulle spalle che tanto tutto poi scivola via”, no, ci stanno dicendo che c’è una vera e propria mobilitazione popolare che sta montando.
Quella mobilitazione che fra depistaggi e censure non siamo riusciti a portare nelle piazze e che non si sono riempite solo con l’omissione, con l’arma bianca quella che “ sono contrario al DDL Calderoli ma lo dico solo cinguettando o come scheggia televisiva e me ne guardo bene dall’andare a spiegarlo nelle sezioni “.
Se i leghisti ringhiano ( poveretti, li capisco anche, quaranta anni per addentare un osso che qualcuno gli sta portando via ) a sinistra si passa dal balbettare all’evitare quella ostentazione di super adeguatezza che lo autorizzava a prenderci in giro perché “ non eravamo aggiornati”.
Ma non cadiamo nella trappola si sentirci vittoriosi immortalando il “dipartito europeo” firmare per sostenere il quesito di abrogazione totale della Legge 86/2024.
Che farà il Presidente del PD se nel mese scarso che rimane arriviamo a un milione e mezzo e oltre di firme?
Dirà al suo candidato romagnolo che copiare le sue esternazioni che erano la base per il DDL Gelmini non basterà?
E il candidato capirà che se non promette in modo chiaro ed inequivocabile di ritirare le pre-intese e approvare la nostra LIP che è pendente in 1° Commissione lo renderà solo una brutta copia del predecessore.
Spera anche lui di essere eletto con quel voto utile che fino ad ora ha solo fatto disastri?
E i suoi alleati?
No, non va bene, cado sempre fuori dallo scopo della nostra lotta.
Rientro.
Palagiano, comune della provincia di Taranto, 900 firme e chi le ha raccolte dice che non ha finito e che i comuni del circondario viaggiano anche loro su cifre importanti.
Notizie di tanti comuni nel leccese e nel brindisino che raccolgono 400 o 500 firme.

Noi con la LIP dell’Emilia-Romagna avevamo scommesso che se prendevamo 15 firme di media a comune raggiungevamo il risultato.
Tanti comuni con zero firme, ma ora non sta succedendo, Pianoro con la LIP realizzò 50 firme ed abbiamo notizie che con i banchetti ANPI ne avevano 500 a cavallo di ferragosto.
La Camera del Lavoro di Modena dichiara come dato super approssimativo più di 7000 firme.
Noi che come Comitato regionale E-R contro ogni AD non dovevamo neanche raccoglierle, perché tutti i nostri componenti le raccoglievano nelle loro collettività d’origine, siamo a Bologna già quasi a 500 grazie ad un pugno di indipendenti.
Volevamo metterci al servizio di tutto il Comitato Referendario Promotore di Bologna ma siamo andati anche oltre, l’astinenza dal raccogliere firme è proprio insopportabile, poi è così facile ora…

Che male c’è ad essere ottimisti? A pensare che stiamo raccogliendo i frutti di quanto seminato in anni? Ad ammettere con la nostra controproducente trasparenza che non ce l’aspettavamo? Ad avere la faccia tosta di dire che altri non se l’aspettavano molto più di noi?
A fargli notare quanto possa essere bello decidere di coltivare le istanze del popolo?
Che male c’è?

Solo una cosa può farci male, non sfruttare i giorni che rimangono per sommergere la Corte costituzionale di firme.

Firmate ma soprattutto fate firmare, ce ne sono ancora tanti che non sanno di cosa si tratta.
Fate firmare perché già da ora va costruita la base della sfida più dura: il quorum al voto!

Ancora due settimane per firmare su carta e fino al 30 settembre per firmare on line.

Non è ingordigia ma la necessità di forza impattante.

Era troppo tempo che non avevamo un’occasione del genere, a noi farla diventare l’opportunità decisiva!

Antonio Madera

Comitato contro ogni Autonimia Differenziata Emilia Romagna

2/9/2024

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