Tanti 8 marzo di violenza istituzionale
8 Marzo festa internazionale della donna, una festa che negli anni è stata assorbita dal faceto e dal consumismo dimenticando il valore culturale, politico, inerente le grandi lotte, l’affermazione delle donne nei molteplici ruoli nella società la costruzione di lotte nella Resistenza nel nostro Paese.
Dopo anni di lotte, nel mondo le donne sono ancora sottomesse ad un ruolo marginale ed emergono anche nella così detta società progredita, culturalmente. Maltrattamenti uccisioni. Nel nostro paese la destra torna a cavalcare la politica della donna angelo del focolaio tutta casa e famiglia , poi senza vergogna mentre la Ministra della sanità vuole multare le donne che affittano l’utero. Con provvedimento del Consiglio dei Ministri, depenalizza l’aborto clandestino e multa le donne costrette a scegliere le mammone per interrompere la gravidanza con multe fino a 10000 Euro, alla faccia della legge 194.
Quanta ipocrisia, il tutto condito da una regressione dei sevizi inerenti sanità, consultori, asili nido scuole materne che il pubblico dovrebbe garantire con rette modiche invece ove esistono i servizi le rette sono assolutamente esose, politiche sociali cancellate, con risvolti pesantissimi non solo per le donne anche il diritto alla autodeterminazione della donna è in discussione, si cancella la Costituzione. Il Parlamento, luogo dove la politica dovrebbe essere il fulcro della democrazia è diventato il tempio dei mercanti di voti.
In questo contesto aumentano le disuguaglianze il paese è in balia di una informazione tutta Renziana la situazione politica e sociale è sempre più grave. Nella Resistenza uomini e donne hanno combattuto per un paese che ripudiasse la guerra oggi si mandano truppe a combattere senza che il Parlamento discuta, le donne come ho detto in tutti i campi scientifici, politici, sport, lavoro sono presenti vorrei che nella presentazione dell’8 Marzo si ricordassero le donne umili, le contadine, le operaie che con il lavoro sono state e sono un riferimento. In un paese che vorrei diverso solidale dove la povertà non venga considerata un fatto strutturale, dove la Costituzione venga applicata a partire dal diritto al lavoro, che è ancora una discriminante per le donne. Un augurio scacciamo i mercati del tempio le donne sono come sempre in prima fila.
Carla Ladetto
Candelo (Biella) 8 marzo 2016
Da Agenzia Stampa PRC Piemonte
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