“Taranto”, il film del registra argentino Victor Cruz
E’ venuto a scuola durante un corso di Ecodidattica per la formazione dei docenti. Ha chiesto come potrebbe essere il futuro di Taranto. La sua narrazione visiva ha seguito il filo conduttore delle speranze che hanno portato la città a interrogarsi su una prospettiva di ecoriconversione.
Ha raccolto le testimonianze di chi si è impegnato per il cambiamento ecologico
Il regista argentino Victor Cruz, a Taranto ha girato questo film che sta facendo il giro del mondo e che si intitola, appunto, “Taranto”.
Aveva al suo seguito un’equipe di eccellenza che ha fatto riprese molto efficaci e suggestive.
E’ venuto a scuola mentre ero in un corso di Ecodidattica per la formazione dei docenti. E in quell’occasione ho fatto vedere come è fatta Taranto, come è distribuito sul territorio il popolo industriale.
Poi ci siamo incontrati nella città vecchia e mi ha chiesto come immagino il futuro di Taranto.
Questa è stata la mia risposta:
“Il futuro dipende da noi. Potrebbe essere un futuro di rinascita, di speranza se viene cambiata la mentalità, la cultura, e soprattutto se nella scuola – sono un insegnante – si incomincia a studiare come costruire il futuro. Quindi a riconvertire l’economia, a preparare nuovi mestieri, a creare nuove professionalità che non siano più quelle asservite alla grande industria inquinante. Sarebbe bello ad esempio nella scuola studiare come disinquinare, come andare verso una economia circolare, verso uno sviluppo sostenibile, verso la green economy, verso le energie rinnovabili. Questo dovrebbe essere il futuro che parte proprio dai giovani e parte dalla volontà di costruire un’alternativa. Se non riusciremo a fare questo, se ci perderemo nei bisticci e negli slogan, il futuro potrebbe essere un futuro uguale al presente o un futuro di decadenza per cui, alla fine, i ragazzi che potranno andranno via da Taranto e Taranto sarà abbandonata. Io purtroppo registro questo. Entrando nelle classi, chiedo agli studenti: ma voi volete rimanere a Taranto? Uno studente su due dice no: io voglio andare via. Se non si crea una prospettiva per Taranto, che sia una prospettiva interessante, i giovani scapperanno. Temo che questo possa essere il lato oscuro del futuro”.
La si trova dal minuto 51 al minuto 53 del film che è visibile per intero qui sotto.
Alessandro Marescotti
1/7/2023 https://www.peacelink.it/
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