Torino, città trasformata in sede industriale militare NATO per progetto DIANA

La trasformazione della città metropolitana di Torino, da caposaldo della produzione metallurgica dell’auto a sede industriale militare, è legata all’utilizzo degli spazi di corso Marche, ceduti per 50 anni da Leonardo SpA al Politecnico di Torino. Quest’ultimo, con fondi PNRR, privati ed europei, è destinato ad ospitare l’aerospazio con Laboratori, sedi di incubatori di imprese, startup, residenze universitarie e centri commerciali e così diventerà la prima sede operativa europea del piano NATO chiamato DIANA (Defence Innovation Accellerator North Atlantic).

Nel novembre 2023 è stato fatto un evento per la posa della prima pietra di questa infrastruttura, evento dimostratosi essere di pura propaganda, visto che ad oggi i cantieri, che prevedono la rimozione di migliaia di metri quadri di strutture ex Alenia, non sono ancora iniziati, anche grazie alla mobilitazione dei movimenti studenteschi e antimilitaristi.

Nel frattempo però sono stati assegnati provvisoriamente alla Società spazi del Politecnico di C.so Castelfidardo (Raddoppio), il tutto con il beneplacito di Amministrazioni locali e del Politecnico, ignorando gli obiettivi statutari dell’Ateneo, il suo codice etico e svilendo l’art.11 della Costituzione italiana (l’Italia ripudia la guerra).

È l’ennesimo caso di dual-use che vede la Ricerca universitaria operare in campo militare, giustificando queste operazioni con solo apparenti scopi civili, strategie che da oltre un mese gli studenti e le studentesse stanno denunciando con l’occupazione dell’Ateneo, chiedendo al Rettore di sospendere tutte le collaborazioni dell’Ateneo con le Università e le istituzioni israeliane e con le Aziende produttrici di strumenti militari.

A tal proposito invitiamo dunque all’ascolto dell’intervista su Radio Blackout al sociologo della scienza e della tecnologia Alvise Mattozzi (clicca qui).

12/6/2024 https://osservatorionomilscuola.com/

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