Torino: no alla guerra e a chi la arma
In uno splendido pomeriggio di sole il corteo è sfilato per le vie dalla città, l’allegro e variopinto gruppo artistico e musicale dei Folamurga ha fatto diversi flashmob durante la manifestazione.
Il richiamo alla fine della guerra, ad una risoluzione negoziale è stato unanime. La dichiarazione di Von der Leyen, sulla sicurezza della vittoria da parte dell’Ucraina, pone una pietra tombale sull’opzione della risoluzione negoziale del conflitto, quanto meno da parte della Commissione Europea. Cosa che da molti viene considerata inquietante, ancor più alla luce delle pratiche da lei avviate per l’annessone dell’Ucraina in Europa.
Unanime è stata anche la condanna all’aumento del tetto di spesa per gli armamenti, al 2% del pil, il che porta le spese militari a circa 104 milioni di euro al giorno, in una situazione in cui welfare, scuola pubblica e sanità pubblica sono in una situazione talmente depauperata, da essere ormai letteralmente emergenziale.
Forti da parte degli esponenti anarchici i richiami alla diserzione come forma di ripudio della guerra e per sottrarsi alla complicità con essa, al gioco al massacro dei civili, le vere vittime delle guerre odierne, nelle quali è certamente meno rischioso essere un soldato che un civile.
Critiche da parte del Free-k Pride contro il cosiddetto battaglione Unicorno, che sarebbe composto da persone della comunità LGBT+. E’ stato duramente denunciato che le donne trans che non hanno ancora il cambio di sesso sui documenti, spesso per ritardi burocratici, vengono considerate di genere maschile e quindi destinate al combattimento, pena la condanna per diserzione. Non possono quindi scappare per mettersi in salvo.
Il corteo si è fermato davanti alla sede della Rai, aspramente criticata per la diffusione di un’informazione a favore della guerra, dell’invio di armi in Ucraina da parte dell’Italia, un’informazione definita guerrafondaia dai manifestanti.
Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale di Rifondazione, ha richiamato Draghi ad una governance dei prezzi dell’energia e a politiche di contrasto all’inflazione e caro vita. E’ stato ribadito come le guerre siano anche guerre di classe contro le classi meno abbienti che più di tutte subiscono i contraccolpi dei conflitti, cosa che sta purtroppo puntualmente succedendo in Italia, benché non sia direttamente coinvolta nella guerra russo-ucraina.
Flashmob dei Folamurgia in piazza Vittorio (durata: 1:02):
Fabrizio Maffioletti
10/4/23022 https://www.pressenza.com
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