TRUFFA DI STATO: IL CASO EX-EMBRACO. Parlano gli operai della ex Embraco
CRONOLOGIA DI UNO STABILIMENTO – Anni ’60 L’Aspera Spa, divisione della Fiat Componenti Spa, inizia la costruzione dello stabilimento di Riva presso Chieri, essendo insufficiente quello originario di C. Corsica in Torino. La produzione è incentrata sui compressori per frigoriferi targati Fiat e per altre marche clienti.
1985 Cessione delle attività Aspera al gruppo Embraco con sede principale in Brasile.
Fine anni ’80 la Whirpool acquisisce il controllo finanziario di Embraco. Costituzione di Embraco Slovakia e delle joint venture Embraco China.
2018 la Whirpool cede le attività Embraco, tranne lo stabilimento di Riva, alla NIDEC (Giappone)
2018 Viene costituita la Ventures Srl con fondo di 20 milioni di euro ceduti da Whirpool
2020 La Ventures viene indagata e accesa la procedura di fallimento.
di Manrica Buri e Elio Limberti per Lavoro e Salute
Il disastro Ventures Srl nasce da lontano: da Aspera Spa ad Embraco Italia Spa, fino a Ventures Srl. Una storia di deindustrializzazione lunga un ventennio e forse più. Volete parlarcene?
Il 28 ottobre 2017 è cominciata questa vertenza: in pratica la Whirlpool (1) ha deciso di chiudere lo stabilimento di Riva presso Chieri, e ha venduto tutta l’Embraco (stabilimenti in Cina, in Messico, Slovacchia e la testa in Brasile) alla NIDEC (2) che è una grossa multinazionale giapponese ma non lo stabilimento italiano, dal quale però ha preso un modello diciamo all’avanguardia , modello di compressore che facevamo lì, questo modello di compressore ora è finito in Austria, dove il costo del lavoro è più alto di quello italiano. Come si spiega allora questa faccenda? Non c’è la scusante che il costo della mano d’opera è più basso, noi non ce lo spieghiamo….allora, il discorso è questo: la Whirlpool ha venduto l’intera Embraco alla NIDEC tranne lo stabilimento in Italia (Riva) perché la Whirlpool, come ha fatto a Napoli con il settore delle lavatrici, non vuole più produrre in Italia.
La Whirlpool ha spostato all’interno della C.E., in Slovacchia la produzione di compressore per frigoriferi, perché guadagna di più, c’ha più incentivi da parte dello Stato, c’ha la possibilità di avere il terreno, i servizi, l’energia elettrica, costo del lavoro minore, e quindi ha deciso di lasciare a casa 400 famiglie perché noi eravamo 400, adesso 390 perché qualcuno ha deciso di cambiare obiettivo lavorativo.
Allora noi rischiavamo di essere licenziati entro Marzo 2018, all’epoca c’era come Ministro dello Sviluppo economico Calenda. Noi siamo andati a Strasburgo, a Bruxelles, per “caricare della responsabilità sociale” le multinazionali e, nel nostro caso la Whirlpool, perché in tutti questi anni ha preso milioni di euro di incentivi da parte dello Stato e da parte della Regione per acquistare linee di produzione con la garanzia che il lavoro non veniva delocalizzato.
Adesso, cos’ha fatto la NIDEC? Ha preso i nostri prodotti che noi abbiamo perfezionato e abbiamo commercializzato fra cui uno si chiama VES, il variatore di velocità che non fa più spegnere il frigorifero quindi c’è risparmio energetico….giri variabili… e l’ha portato in Austria. Perché in Austria? Perché in Austria c’era un’azienda che faceva parte del gruppo Whirlpool che l’hanno chiusa, che anche lì, il costo del lavoro è medio-alto come il nostro, però lì, al contrario dello Stato italiano, hanno avuto tutti gli incentivi per impiantare e riattivare la fabbrica, con i nostri prodotti…. allora Calenda ha detto “vogliamo reindustrializzare il sito”, la Whirlpool ha segnalato tre soggetti: due di Como e un israeliano che avevano nel cassetto una serie di progetti: droni per pulire pannelli fotovoltaici, biciclette elettriche, monopattini elettrici, pannelli fotovoltaici, water dispenser avanzati.
C’è questo progetto fatto tra l’altro da un grande signore, l’unico soggetto veramente positivo che si chiama Maurizio Castro che è il Commissario straordinario di ACC WAN BAU (3), che è lui che ha strutturato tutto il progetto insieme a Todde (4) e Patuanelli (5). Bene, non solo siamo reindustrializzati ma torniamo a fare quel che facevamo prima. Noi eravamo lo stabilimento qualitativamente e quantitativamente migliore del gruppo. In questo modo il nostro know-how non va perso. Qual’era il problema? Bisognava avere l’approvazione della Commissione Europea e questa non arrivava. “Ragazzi, entro fine anno arriva, a dicembre…”. la Commissione Europea dice “voglio chiarimenti”. Allora: io ho visto la Gazzetta ufficiale europea: hanno approvato tutti i piani, tutti, industriali, infrastrutturali, piani energetici, tutti. Tranne il nostro. Ma perché? Ma perché?
A questo punto entrano in ballo le banche, piano B. Perché a loro servivano 8 milioni di euro, 8 milioni, non 8 miliardi per far partire il progetto perché questi qua erano a terra, senza finanziamenti. Hanno le commesse, hanno i clienti,
mancano i soldi per le materie prime, per avviare i cicli produttivi: chiediamo alle banche in modo che diano questi soldi, di modo da aggirare l’Unione Europea, per il momento. Intanto avere la spinta per partire. Le banche hanno detto no, perché se la Commissione Europea che non dà l’approvazione….
Nel frattempo, la seconda risposta della C.E. ha detto “vogliamo altri chiarimenti”. E questo per 4 o 5 volte. Noi dicevamo “ma perché? Abbiamo il progetto, abbiamo le commesse, abbiamo i lavoratori, abbiamo i siti e non ci fanno lavorare?”.
Nel frattempo, il grande fenomeno Renzi ha fatto cadere il governo ed è arrivato Giorgetti (6), a marzo al posto di Patuanelli, visto che lui è della Lega e dice “prima gli italiani”, noi siamo italiani, siamo caduti praticamente in piedi. Macché, niente: diceva che questo progetto per lui non esiste. Sui giornali ha dichiarato che questo investimento non esiste. Peccato che noi abbiamo il filmato ed il verbale. E questo già è il primo mattone. C’è il verbale che hanno discusso del progetto, con lo stellone del Ministero delle Attività Produttive, nel frattempo di nuovo la C.E. ha di nuovo rifiutato l’approvazione.
Adesso noi siamo in una fase di stallo perché noi nel frattempo avevamo la Cassa che scadeva il 23 luglio (2021), siamo arrivati a 2 giorni dalla scadenza, due giorni, perché Orlando (7) ha fatto la proroga della Cassa ma si è dimenticato di mettere chi paga la percentuale del TFR. Poi abbiamo un curatore fallimentare che è tutto un programma, per carità: è uno ligio alla legge, vuole …. Intanto siamo arrivati a due giorni. Adesso l’hanno prorogata sino al 22 gennaio 2022. Va bene. Dobbiamo trovare la soluzione entro quella data. E’ venuto Letta, ha detto che la soluzione c’è: si chiama ITALCOMP (8). Punto. Adesso l’ACC ha avuto l’approvazione della C.E. per avere i soldi ma non glieli danno perché Giorgetti non vuole. Questi qua (ACC) fine anno questi qua chiudono. E stanno aspettando solo quello: loro chiudono, esce Taranzano (9), si ciuccia ACC, si prende progetti e brevetti come da noi, chiude l’ACC e lui diventa monopolio europeo dei compressori e 700 persone sono a messe a casa. E noi prendiamo i pacchi dalla Caritas……..
E adesso cosa facciamo? Ci sono stati mesi e mesi di silenzio, all’improvviso, il 15 settembre del 2020 qua (presso il presidio di P.za Castello in Torino) è venuto Patuanelli e Alessandra Todde, Ministro e Sottosegretario e hanno detto: “abbiamo salvato 700 famiglie!” E ci hanno presentato il piano che si chiama ITALCOMP. E anche lì abbiamo il filmato e il verbale……sono andati anche a Belluno (prezzo la ACC)…. E la ACC WUANBAU di Belluno è un’altra azienda che la Whirlpool ha venduto ai cinesi, e i cinesi sono scappati con i soldi. E loro (ACC) hanno progetti e brevetti come noi. Hanno detto: mettiamo insieme queste due realtà e facciamo un polo italiano del compressore. Giorgetti parla solo con Ansa, mai di persona…. L’sms diceva: “il progetto ITALCOMP non è perseguibile”. Non ha detto né perché, né per come….noi lo sappiamo chi c’è dietro questa scelta di Giorgetti….gli hanno detto: Tu questo non lo devi fare”. Noi in Italia siamo succubi delle multinazionali e questo è il risultato. Noi (l’Italia) siamo l’unico Stato che non ha normative sulle multinazionali, fanno quello che vogliono, prendono soldi e incentivi, quando si stufano, quando (secondo loro) non gli conviene più, prendono baracca e burattini vanno via. E lasciano tutti i lavoratori e le loro famiglie in mezzo ad una strada.
Loro hanno detto che c’era una serie di imprenditori che si erano presentati per dare la possibilità di lavorare e loro hanno scelto la Whirlpool in combutta con la RANSTAD (10) che è un’agenzia di collocazione, hanno scelto questi perché secondo loro li reputavano fidati. A Marzo del 2018 al MISE a Roma hanno fatto l’accordo, noi ce l’abbiamo, con tutte le firme: Presidente Regione Piemonte Chiamparino, Ministro Calenda, Arcuri (11) (Amministratore Delegato Invitalia), e hanno detto che eravamo salvi. Ha assicurato che nessuno avrebbe perso il posto di lavoro. E’ venuto all’interno dello stabilimento, nella mensa, con Arcuri e abbiamo i filmati, che lui ribadisce più volte che noi abbiamo il paracadute lavorativo.
Quale era la scelta da fare? Ti davano 60.000 euro lordi, che poi sono 45.000 euro netti, oppure c’era questo lavoro sicuro perché i progetti erano…. validi, allora, dato che la maggior parte di noi lì dentro è sui 50 anni, è chiaro che o c’hai uno sbocco lavorativo importante, ma con 45.000 euro non vai da nessuna parte. E’ chiaro che la maggior parte di noi ha scelto di lavorare. Non solo ma ha detto che se per caso questa cosa andasse male, il nostro nuovo datore di lavoro era Domenico Arcuri. Abbiamo i filmati e i verbali, non stiamo raccontando la favola di Cenerentola, è proprio tutto scritto e filmato. Non solo, la Whirlpool s’era impegnata a pagarci tutto l’anno 2018 fino al 31 dicembre, compresa la 13°. Sono venuti questi, si chiamano Di Bari, sono di Como ma si chiamano Di Bari di cognome, sono venuti lì e ci hanno detto che dovevamo fare subito il passaggio perché c’erano le commesse, doveva partire il lavoro, dobbiamo svuotare lo stabilimento perché abbiamo necessità di impiantare i macchinari, e noi il 16 luglio del 2018 c’hanno fatto fare il passaggio da Whirlpool-Embraco a Ventures…cessione di ramo d’azienda. Così non solo abbiamo perso 6 mesi pieni di stipendio pieno più la 13°, abbiamo dovuto fare l’anno successivo 2 CUD e sul 730 abbiamo pagato…una bella stangata. Però, sono venuti con queste garanzie….allora, quando viene un’istituzione all’interno di un luogo privato e ti assicura, ti assicura che hai il lavoro, non puoi non crederci. A me poco interessa che dopo Calenda non è stato rieletto perché poi ci sono state le elezioni politiche ed è venuto l’altro fenomeno di Di Maio, però, lui ha firmato in qualità di Ministro dello Sviluppo, …è chiaro?…abbiamo tutti i verbali. Si è impegnato a monitorare, non solo: ha firmato che sono imprenditori seri e fidati e monitorava, cosa che non ha fatto. Infatti simo finiti così.
Cosa è successo? E’ successo che loro ci hanno fatto svuotare l’azienda, c’hanno fatto dipingere i muri , la fabbrica è diventata nuova, perfetta. Vuota. …il fondo, perché la Whirlpool ha lasciato un fondo che serviva (fondo Escom) per industrializzare, per comprare i macchinari nuovi, per le nuove produzioni…20 milioni di euro…invece questi soldi qua sono stati…sono spariti questi soldi, almeno 10 milioni di euro sono spariti, poi è intervenuta la Guardia di Finanza con l’indagine ed ha appurato che si sono impadroniti illegalmente di questi soldi, e non hanno utilizzato niente per la reindustrializzazione. Si sono fregati circa 9 milioni di euro e hanno dichiarato bancarotta distrattiva.
Noi siamo qua per testimoniare questo. Adesso vogliamo sapere cosa ha intenzione… perché noi siamo stati fregati due volte: prima, dallo Stato attraverso un privato, poi dallo Stato attraverso lo Stato. Ventures (12) e ITALCOMP. La Todde conta….. la NIDEX è sempre dietro. Il bello che la Whirlpool, all’interno del fallimento, s’è dichiarata parte lesa! Ma scusa: tu mi presenti qualcuno e poi ti dichiari parte lesa, ha fatto una denuncia per raggiro, perché, poverini, loro hanno messo questi ma non sapevano che erano dei ladri. Io ho fatto la visura camerale….allora hanno chiesto l’anticipo della Cassa integrazione in banca perché i tempi dell’INPS li conosciamo….son andato in banca e la banca mi ha detto: se tu sei dipendente Ferrari, Lavazza, Ferrero non è un problema ma se sei dipendente Ventures e poi l’INPS non mi (alla banca) versa i soldi, allora me li ridai tu. Dalla visura camerale è uscito che Al Capone [al confronto] è un incensurato. Io mi chiedo come il MISE abbiano potuto dare a tre ladri o truffatori 400 famiglie da reindustrializzare visto che sul verbale (del MISE) erano imprenditori seri, capaci e loro (il MISE) avrebbero monitorato. Hanno garantito che monitoravano.
Vent’anni di sacrifici, di contributi buttati in un tombino. Per colpa di chi? Per colpa della Istituzioni che non sono
capaci di agire e per colpa di una multinazionale che per i suoi interessi delocalizza e lascia le persone senza lavoro.
Ad oggi la situazione vera e materiale è che 400 famiglie hanno un reddito del tutto insufficiente e non sanno cosa accadrà domani. Alcuni lavoratori sono tornati a vivere dai genitori, altri devono accettare aiuti da parenti, in qualche caso la casa è stata sostituita da un garage!
Alla luce di questa esperienza che definire triste è un eufemismo, a lavoratori di altre aziende che si dovessero trovare, e in molti si troveranno, nelle vostre condizioni, cosa consigliate loro?
La Whirlpool di Napoli, che produce lavatrici, volevano reindustrializzarla. Hanno individuato un soggetto a Lugano, PRS, con i sindacalisti abbiamo detto: ragazzi guardate che questa è una truffa, sono andati a Lugano e hanno trovato un appartamento e una buca delle lettere e hanno stoppato tutto. Fortunatamente, lì i macchinari sono rimasti all’interno dell’azienda, però ha comunque chiuso.
Il 18 o il 20 settembre scade la procedura di licenziamento perché in Italia non ci sono norme di antidelocalizzazioni, cose che ci sono invece negli altri paesi europei. Alla Whirlpool di Napoli, è vero che dentro hanno i macchinari, benissimo, ma se quelli vogliono andare via, viene la forza pubblica e i macchinari se li portano via. A meno che lo Stato intervenga, perché ti ho dato tanti di quei soldi a te, tu non puoi farmi così: non puoi mollarmi qui i lavoratori e ve andate perché io ho investito i soldi.
Arriva il Presidente del Consiglio regionale piemontese Cirio: “Adesso abbiamo questo incontro fissato a Roma con il Governo” [un lavoratore del presidio ricorda che Cirio e Giorgetti si sono incontrati al Santuario di Oropa pochi giorni prima] ma Cirio oppone: “non era quella la situazione per parlarne. Come sapete, la vostra situazione è diventata una costante e anche dalla parte, devo dirvi, di Roma è diventata un’attenzione principale, il problema è che questo deve tradursi in una soluzione”.
Lavoratore: Adesso l’ACC i fondi li ha avuti dalla C.E. Però il MISE non ne autorizza l’utilizzo.
Cirio: ragazzi, vi saluto, vi ringrazio.
NOTE su Versione interattiva e PDF
Intervista pubblicata sul numero di settembre 2021 http://PDF http://www.lavoroesalute.org/
In versione interattiva http://www.blog-lavoroesalute.org/lavoro-e-salute-settembre-2021/
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