TTIP e CETA in crisi, è il momento di insistere

I trattati commerciali tra Unione europea, Stati uniti e Canada stanno entrando in crisi. È il momento di rilanciare le nostre campagne e di insistere.

Venerdì gli osservatori delle Nazioni unite hanno detto che gli accordi TTIP (Ue-Usa) e CETA (Ue-Canada) “non hanno alcuna legittimità democratica, perché sono preparati in totale segretezza, escludendo alcuni soggetti fondamentali, come i sindacati, le associazioni dei consumatori, gli esperti di salute e ambiente”.

Dopo il Sì al Brexit, ieri anche il primo ministro francese Manuel Valls, ha dichiarato: “Nessun accordo di libero scambio dovrebbe essere concluso se non rispetta gli interessi dell’Unione”.

Tra pochi giorni il Consiglio si esprimerà sulla possibilità di discutere del CETA nei parlamenti nazionali e l’Italia sembra la sola a sostenere la competenza esclusiva della Commissione, scavalcando i parlamenti.

Finora, infatti, si sono espressi per una discussione aperta e democratica del CETA anche i ministri economici francese e tedesco e i parlamenti di Belgio, Lussemburgo, Olanda e Ungheria.

Per questo motivo dobbiamo farci sentire dal ministro Calenda e dai presidenti di Camera e Senato, raccogliendo quante più firme.

Se ancora non hai sottoscritto la petizione “L’Italia consenta una discussione democratica sul CETA” fallo ora e poi invia questa email ai tuoi contatti.

FIRMA L’APPELLO

http://www.progressi.org/stopceta?utm_campaign=stopceta_14&utm_medium=email&utm_source=progressi

27/6/2016

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