UK. La nuova povertà energetica
Timothy Cratchit, detto anche Tiny Tim, o Timmy, è un bambino di Camden Town, quartiere a nord del centro di Londra. È il figlio più piccolo di Bob Cratchit, impiegato del finanziere londinese Ebenezer Scrooge, dal quale riceve un salario insufficiente per provvedere alle cure di Timmy, storpio, malato e con scarse prospettive di sopravvivenza. Chi ha tentato di diagnosticare le malattie di Timmy, ha individuato la tubercolosi, la malnutrizione, il rachitismo e altre malattie che possono essere approfondite su un articolo pubblicato sul sito del JAMA Pediatrics nel marzo 2012, dal titolo “Environmental Factors in Tiny Tim’s Near-Fatal Illness” [1].
Timmy Cratchit, come ormai abbiamo capito, è il personaggio del più famoso tra i racconti di Natale, quello le cui trasposizioni cinematografiche contendono il primato della programmazione televisiva del 25 dicembre all’immarcescibile “Una poltrona per due”. Parliamo ovviamente di “A Christmas Carol” di Charles Dickens. Se medici, studiosi di Dickens e storici hanno cercato di diagnosticare la condizione che ha colpito Tiny Tim, esaminando l’ambiente di Londra dal 1820 al 1843 (quando fu scritta la novella), tra i cieli anneriti dalla combustione del carbone, l’affollamento dei freddi appartamenti delle case popolari, la dieta limitata delle famiglie operaie e la sporcizia di una Londra fattasi rifugio per malattie infettive e precarie condizioni di salute nei bambini, è proprio perché Timmy è diventato il prototipo del “bambino vulnerabile”, figlio della precarietà delle condizioni di vita. Precarietà che secondo lo stesso Dickens, come riportano gli autori dell’articolo citato a proposito del rachitismo: “…nasce sotto l’influenza di abitazioni fredde e di un’alimentazione insufficiente”.
Giacomo Galletti
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