Ultima Generazione: non paghiamo il fossile
Ultima Generazione chiama alla partecipazione alle proprie azioni di disobbedienza civile ogni realtà che riconosca l’immoralità e il danno consapevole perpetrato dalla politica italiana
A poco più di un anno dall’inizio delle azioni di disobbedienza civile nonviolenta, Ultima Generazione lancia la sua prima campagna. Si chiama NON PAGHIAMO IL FOSSILE ed è aperta alla partecipazione di altri movimenti, associazioni, coalizioni, organizzazioni no profit, collettivi, enti o istituzioni sociali e culturali, e sindacati dei lavoratori.
L’annuncio è arrivato questa mattina sul profilo Instagram di Ultima Generazione, dove sono stati pubblicati un video (diretto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni) e un post, nei quali la coalizione di cittadini rivolge al Governo italiano una nuova e precisa richiesta: lo stop ai sussidi pubblici a tutti i combustibili fossili.
L’OBIETTIVO
La campagna NON PAGHIAMO IL FOSSILE si propone l’obiettivo di unire le forze con ogni realtà che riconosca l’immoralità e il danno consapevole perpetrato dalla politica italiana attraverso l’uso dei fondi provenienti da tasse e contributi della cittadinanza per finanziare l’estrazione e l’abuso dei combustibili fossili, in violazione degli accordi sottoscritti nel 2015 alla Conferenza delle parti di Parigi.
“Vogliamo che chiunque riconosca questa assurdità unisca la propria voce alla nostra, per pretendere giustizia dal nostro Governo, un utilizzo dei soldi pubblici che segua l’interesse della cittadinanza e un reimpiego di tali ingenti capitali in opere produttive e lungimiranti per la tutela del futuro di chi abita oggi questo Paese e di chi lo abiterà domani. L’inerzia della favola dell’eterno progresso, la pigrizia dello sfruttamento senza limiti di risorse devono finire, NON PAGHIAMO IL FOSSILE!”, spiega Ultima Generazione
IL CAMBIO DI NARRATIVA DOVUTO ALL’INTENSITÀ DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO IN ITALIA
Il problema del finanziamento pubblico di progetti dell’industria estrattiva da tempo trova spazio nella narrativa delle azioni portate avanti da Ultima Generazione. Ne sono un esempio gli imbrattamenti della sede romana di Cassa Depositi e Prestiti, del basamento del “Dito” di Cattelan in Piazza Affari a Milano, di fronte alla sede della Borsa, e del ministero di Economia e Finanze a Firenze.
La nuova campagna impone il passaggio del focus su una questione cruciale del problema ecologico, troppo spesso ignorato, ovvero l’intensità dell’attività di finanziamento pubblico dell’Italia in progetti e in settori dell’industria dei combustibili fossili.
L’Italia detiene la 6° posizione nella classifica mondiale dei Paesi maggiori investitori in carbone , gas e petrolio, sopra a Russia e Arabia Saudita (a pag.5 del report di www.priceofoil.org). Secondo i dati di Legambiente, solo nel 2021 41,8 miliardi di dollari dei soldi nostri e dei nostri concittadini sono finiti nel fossile. Non solo, ogni anno crescono i sussidi ambientalmente dannosi (SAD), nonostante l’emergenza socio-climatica in corso e nonostante il tempo per invertire la rotta sia sempre più breve.
“Signor Presidente, quando parlava di finanza climatica alla Cop27 si riferiva ai 41,8 miliardi annui destinati ai combustibili fossili? Climate finance!? I vostri sono investimenti verso il collasso climatico, investimenti a mondo perduto”, queste le parole da un estratto del video apparso questa mattina sul profilo Instagram di Ultima Generazione
“Signor Presidente Meloni, NON PAGHIAMO IL FOSSILE. Con la nostra nuova richiesta chiediamo lo stop ai sussidi pubblici a tutti i combustibili fossili. Continueremo ad agire fino a quando questa richiesta non è verrà ascoltata, fino a quando non verrà accolta”, conclude il video.
1/1/2023 diogeneonline.info
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