Ultimi giorni per fermare la secessione dei ricchi. Prima che sia tardi

Il governo metterà il DdL Calderoli in discussione al Senato a partire dal 16 gennaio. Per i giorni iniziali e finali della discussione in Aula, Il Comitato nazionale contro ogni Autonomia Differenziata organizzarà a Roma una manifestazione davanti al Senato, in collegamento con le manifestazioni nei capoluoghi di Regione e presso le Prefetture.

Tali iniziative saranno anticipate da una conferenza stampa in Senato con la collaborazione e la presenza dei Gruppi parlamentari di opposizione.

I mesi di gennaio e febbraio saranno cruciali per tentare di fermare la secessione del nord dal sud e l’aumento delle disuguaglianze tra ricchi e poveri del nord. La lotta portata avanti da oltre cinque anni dai Comitati contro Ogni Autonomia Differenziata si è scontrata con la disparità di mezzi comunicativi tra il governo promotore dell’AD, con l’appoggio di Regioni forti come Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, e l’opposizione sociale d extraparlamentare che non ha permesso ad oggi la piena consapevolezza dei cittadini sulle tragiche ricadute sociali del DdL Calderoli su tante materie, ad inziare dalla sanità, dalla scuola, dal lavoro e dall’ambiente.

Inoltre, con il terzo comma dell’art. 116 si è prevista la possibilità di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia in ben 23 materie (di cui tre di competenza esclusiva statale); si è introdotto all’articolo 118 il principio di sussidiarietà orizzontale legittimando a livello costituzionale i processi di privatizzazione dei servizi pubblici indispensabili per la fruizione dei diritti sociali; si è infine abrogato il terzo comma dell’art. 119 della Carta del 1948, che impegnava lo Stato ad assegnare ‘per legge a singole Regioni contributi speciali’, al fine di ‘valorizzare il Mezzogiorno e le Isole’. Con la revisione del Titolo V la ‘questione meridionale’ è stata cancellata.

I comitati locali sono chiamati a dare un contributo determinante in questi mesi e lo possono produrre animando i Comitati Locali esistenti, e dove non ci sono costruirli insieme ad forze politche e associazioni.

Nel costruire relazioni comunicative con i cittadini si possono produrre striscioni, con una frase ad effetto, e invitare Partiti aderenti alla lotta e associazioni ad affiggere sui muri delle loro sedi per comunicare ai cittadini le conseguenze devastanti della secessione dei ricchi che ben pochi conoscono nelle città e nei paesi.

Pochi si rendono conto che si avrebbero 20 sistemi regionali completamente diversi su tutte le materie – sanità, contratti di lavoro, sicurezza sul lavoro, previdenza integrativa, ambiente, lavoro servizi pubblici, scuola, università, ricerca, professioni, infrastrutture, trasporti, energia, beni culturali, che governano – bene o male – regole, diritti e doveri della collettività e dell’identità nazionale.

Ai cittadini è stato nascosto gli effetti delle 23 materie che andrebbero nelle mani dei c.osiddetti Governatori. Le popolazioni regionali non sanno!

Redazione Lavoro e Salute

https://www.lavoroesalute.org/

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *