Vax-Covid. A passo di gambero

Il Presidente Mario Draghi, presentando lo scorso 17 febbraio il suo programma di governo, promise che la lotta alla pandemia sarebbe stata la prima priorità: “il principale dovere cui siamo chiamati tutti, io per primo come presidente del Consiglio, è di combattere con ogni mezzo la pandemia e di salvaguardare le vite dei nostri concittadini”. Chi si aspettava un cambio di passo è rimasto deluso, basta osservare i numeri, quelli dei morti e quelli delle vaccinazioni (così tra loro interdipendenti).

I morti

I numeri dei morti sono impressionanti. Abbiamo superato i 110 mila decessi dall’inizio della pandemia: tra i grandi paesi siamo quello con il maggior numero di morti per milione di abitanti (1.827). A guardare la Tabella 1 in realtà la Gran Bretagna è ancora in testa alla classifica di poche decine di unità (1.861), ma visti i diversi trend di mortalità dei due paesi, l’Italia in pochi giorni la supererà di slancio. E sono dietro di noi anche paesi che non compaiono nella tabella, come USA e Brasile noti per aver registrato valanghe di morti (rispettivamente 1.707 e 1.537 morti per milione di abitanti).   La stessa tabella è impietosa: nell’ultimo periodo – da quando cioè si sarebbero dovuti osservare gli effetti della campagna vaccinale – le distanze tra noi e gli altri paesi si sono allargate. Eclatante il confronto con la Gran Bretagna che nel periodo 15-28 marzo 2021 ha registrato 1,6 decessi per 100 mila abitanti, rispetto ai nostri 9,6 (ma ne contava ben 21,4 per 100 mila nel periodo 3-17 gennaio 2021, all’inizio della campagna vaccinale). Altrettanto impietose sono le Figure 1 e 2 che mostrano come la terza ondata della pandemia sia stata rovinosa in termini di mortalità e di saturazione delle terapie intensive pur in presenza di una già avviata campagna vaccinale.

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Marco Geddes e Gavino Maciocco

6/4/2021 https://www.saluteinternazionale.info

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