Venezuela: Uno sguardo settimanale
Durante quest’ultima settimana, in Venezuela le discussioni hanno riguardato il tema delle elezioni, ma non quelle venezuelane, bensì quelle in corso negli Stati Uniti d’America; ebbene, nessuno si aspetta un cambiamento sostanziale della politica rispetto al nostro Paese, ma è possibile che, con l’arrivo di Biden alla Casa Bianca, si modifichi la strategia; è ancora presto, perché va risolta la transizione verso il nuovo presidente, ma alcuni soggetti di qui e di là mostrano già le loro posizioni di fronte al nuovo scenario. Nel frattempo, il processo elettorale per l’elezione del parlamento venezuelano segue il suo corso, con l’inizio della campagna elettorale che rappresenta il fatto più rilevante degli ultimi sette giorni. Quanto al Covid-19, le cifre del contagio rimangono stabili.
Qual’è il futuro delle relazioni con gli Stati Uniti d’America?
L’elezione del presidente di uno dei Paesi più influenti del pianeta non passa inosservata, tantomeno in un Paese come il Venezuela, che si trova in una posizione chiave nell’agenda governativa statunitense. Non si può dire che qualche attore politico abbia un interesse minore, poiché le azioni future sia del chavismo, sia della sua opposizione nazionale sono legate al risultato elettorale.
Con l’arrivo di Chávez alla presidenza del Venezuela, oltre all’inizio del cosiddetto ciclo progressista in Nuestra América, si sono generate le condizioni per la promozione di una strategia di cooperazione sud – sud, oltre che la diversificazione delle relazioni, con l’incorporazione sostanziale nella regione di Paesi come Cina e Russia; tale sviluppo si è tradotto in una diminuzione dell’influenza statunitense, che considera la regione un suo spazio privilegiato di dominio, secondo la dottrina Monroe.
Durante il mandato di Obama, quando l’attuale vincitore della contesa elettorale statunitense era vicepresidente, il Venezuela è stato dichiarato “minaccia inusuale” per gli Stati Uniti d’America; su questa base si fondata tutta la strategia dell’amministrazione Trump, che ha considerato fondamentali le misure coercitive unilaterali contro il popolo venezuelano, affinché la mancanza di risorse impedisca allo Stato di garantire diritti fondamentali.
Oggi, l’opposizione venezuelana valuta le opzioni disponibili con una nuova amministrazione che, secondo gli articoli di quotidiani statunitensi che si riferiscono ad attori dell’entourage di Biden, sta prendendo in considerazione una strategia differente per l’America Latina, il che implicherebbe, nel caso venezuelano, un diverso trattamento per il gruppo guidato da Juan Guaido.
Per il chavismo, che ha sempre continuato a coltivare relazioni con settori politici negli Stati Uniti, si apre ora un periodo di attesa rispetto alla definizione di una strategia, che si presume possa essere meno aggressiva, ma che conserverà gli stessi propositi, visto che non è un segreto che in questo Paese del nord vi siano settori politici che hanno criticato i risultati sinora ottenuti durante l’uscente amministrazione di Trump.
Altre notizie sulle elezioni.
Questa settimana è iniziata la campagna elettorale per le elezioni parlamentari, per le quali le organizzazioni politiche partecipanti stanno dispiegando tutta la loro energia affinché candidati e candidate entrino in contatto con i loro elettori; essendo la scelta di deputati e deputate in funzione di un determinato territorio, non ci si aspettano grandi mobilitazioni. Tuttavia, nel caso della regione nella quale abito, lo Stato d Zulia, si è tenuta una manifestazione di massa indetta dal Partido Socialista Unido de Venezuela in uno stadio, il che ha provocato critiche poiché finora, le grandi concentrazioni non sono ufficialmente autorizzate e le riunioni devono rispettare le misure di prevenzione necessarie.
Il Consiglio Nazionale Elettorale ha comunicato che sinora sono state portate a termine sette delle 17 verifiche previste per il percorso elettorale e ha anche reso noto che sono stati istituiti cinquecento punti in tutto il Paese nei quali sono disponibili più di mille macchine per votare affinché elettori ed elettrici prendano confidenza con le stesse; a questo proposito, è stato comunicato che si svolgerà una nuova simulazione di voto il prossimo 15 novembre, con circa la stessa quantità di macchine della volta scorsa e, in proposito, registriamo che si tratta di una quantità scarsa, poiché questo significa una media di una macchina per municipio, indipendentemente dalla quantità di elettori.
L’organo elettorale ha comunicato che sono stati abilitati i componenti di seggio sia on line, sia in presenza e che prosegue normalmente l’accreditamento dei rappresentanti di lista delle organizzazioni politiche che partecipano alle elezioni.
La Presidente dell’ente elettorale si è riunita con il Nunzio Apostolico Aldo Giordano, rappresentante diplomatico dello Stato Vaticano, nel quadro di una serie di attività con i capi di missioni diplomatiche presenti in Venezuela; questa riunione conferma la posizione duale della Chiesa cattolica rispetto alle elezioni, poiché mentre lo Stato vaticano mantiene una posizione moderata, i vertici della chiesa cattolica venezuelana restano su una posizione belligerante.
Infine, il Ministro del Potere Popolare per la Difesa ha dichiarato che è completamente organizzata la Operación República, il dispositivo che dispiega la Forza Armata Nazionale Bolivariana a protezione del processo elettorale del prossimo 6 dicembre.
Il decremento della pandemia del Covid-19.
Si chiude una settimana di flessibilizazione, nella quale è stata autorizzata la ripresa di attività diverse da quelle essenziali; tra le novità, l’autorizzazione a voli da e per la Repubblica Dominicana, Turchia, Messico e Iran, mentre le altre destinazioni continuano a essere autorizzate solo per voli umanitari di rimpatrio, sia per cittadini e cittadine venezuelani, sia per la partenza di altri cittadini verso i loro Paesi di residenza. Il primo volo in arrivo è stato dalla Repubblica Dominicana. Secondo le istruzioni impartite dal governo bolivariano, le persone che entrano nel Paese sono sottoposte a tampone molecolare e restano confinate in appositi hotel per un periodo dai quattro ai quattordici giorni prima di potere circolare senza restrizioni.
Il mese di novembre, dal punto di vista epidemiologico, inizia nel segno della stabilità; nella prima settimana, la media dei casi quotidiani si mantiene sotto i 400, il numero dei casi attivi non supera i 4.500 e il tasso di guarigione rimane del 94%. È importante anche segnalare che il numero dei decessi quotidiano si è significativamente ridotto, mentre il numero di casi importati è aumentato, con la nostra sorella Repubblica di Colombia come Paese d’origine che presenta il maggior numero di contagiati. Al 7 novembre si contano 94.698 persone diagnosticate come positive, delle quali il 95% è già guarito; 4.372 pazienti sono ancora in cura, mentre 824 sono deceduti a causa del Covid-19.
Brevi:
- Il Procuratore Generale della Repubblica Tarek W. Saab e il Difensore del Popolo Alfredo Ruiz questa settimana si sono recati all’Aia, dove si sono riuniti presso la Corte Penale Internazionale con la Procuratrice Fatou Bensouda. La Corte Penale Internazionale è uno spazio nel quale l’opposizione ha presentato accuse contro lo Stato venezuelano e dove si valuta la possibilità di mettere sotto accusa il governo statunitense per l’implementazione delle misure coercitive unilaterali contro la popolazione venezuelana.
Jesús A. Rondón
Traduzione per Lavoro e Salute a cura di Gorri
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