Venezuela: Uno sguardo settimanale
In queste elezioni si vive una situazione inedita: per la prima volta il chavismo non si presenta unito, il che ci porta necessariamente a interrogarci sul nuovo soggetto politico che nasce in vista delle elezioni parlamentari. In questa nota presentiamo i tratti fondamentali di questa opzione elettorale ed esaminiamo gli annunci del governo bolivariano a proposito dell’eliminazione delle restrizioni implementate per controllare il Covid-19 in Venezuela. Infine, sottolineiamo che con questa edizione raggiungiamo il numero venti e, pertanto, ringraziamo coloro che rendono possibile questa pubblicazione, come questo sito nel quale state leggendo e quei compagni e quelle compagne che volontariamente ci sostengono con le traduzioni in Francese, Tedesco e Italiano.
Cos’è la Alternativa Popular Revolucionaria?
Le elezioni per formare il nuovo parlamento sono fondamentalmente uno scenario per il chavismo, poiché l’opposizione che vi partecipa ha intrapreso veramente poco lavoro politico con la sua gente. Per le strade si vede il chavismo che cerca di mobilitare la sua base elettorale: da una parte il Gran Polo Patriótico, con alla guida il Partido Socialista Unido de Venezuela (Psuv) e, dall’altra, la Alternativa Popular Revolucionaria (APR), con a capo il Partido Comunista de Venezuela. Il Psuv dispone di una macchina elettorale collaudata, appoggiata da personalità che occupano cariche nello Stato e mettono a disposizione ingenti risorse, mentre la APR si presenta più modesta e artigianale. Per comprendere la dinamica elettorale bisogna chiedersi cosa differenzia la APR come espressione chavista in queste elezioni?
La APR è un movimento alluvionale recente, prodotto di tensioni non risolte all’interno del chavismo, fondamentalmente legate alla risposta che il governo bolivariano dà alle misure coercitive unilaterali implementate dal governo statunitense e dai suoi alleati globali; si è costituita come struttura per fini elettorali, anche se pretende di essere una piattaforma di lotta di ampio respiro e al di là delle elezioni. I componenti della APR dicono di condividere principi quali l’antimperialismo, il socialismo, il recupero dell’eredità di Chávez, ma il loro programma è ancora frammentario, in fase di definizione.
Della APR fanno parte diverse organizzazioni politiche, tra le quali il Partido Comunista de Venezuela, la Corriente Marxista Internacional, Tupamaros, Somos Lina; questa opzione elettorale è rappresentata dal Partido Comunista de Venezuela, grazie al fatto che alcune organizzazioni sono state sanzionate da decisioni del Tribunale Supremo di Giustizia a causa dei conflitti interni generati dalla discussione rispetto alla formazione di un’opzione alternativa al Gran Polo Patriótico.
Nei discorsi dei dirigenti della APR notiamo altri elementi comuni, che non vogliamo elencare in ordine di importanza; notiamo che si presentano come punto di riferimento etico e di coerenza, rivendicano una posizione di classe (quella lavoratrice) e incoraggiano quella base del chavismo delusa dalla dirigenza del Psuv e dalle azioni portate avanti o tralasciate dal governo bolivariano.
È ingenuo aspettarsi che la Alternativa Popular Revolucionaria ottenga la maggioranza, ma è importante constatare che dal chavismo iniziano a esprimersi altre voci, che potrebbero contribuire a mettere a dibattito nell’Assemblea Nazionale alcuni temi in sospeso, come quello del salario; qualsiasi risultato otterrà, questa partecipazione alle elezioni conferisce forza alla APR nel suo processo di accumulazione organica, il che incide sui rapporti di forza all’interno del chavismo e questo può essere rischioso.
Altre note elettorali
- Il Consiglio Nazionale Elettorale ha sottoscritto un accordo con il Consiglio degli Esperti Elettorali dell’America Latina (Ceela) per la verifica della regolarità delle votazioni; questo ente, che riunisce esperti in elezioni della regione, ha già operato in eventi elettorali del passato.
- Questa settimana sono iniziate le operazioni di accreditamento dei rappresentanti di lista proposti dalle organizzazioni politiche che partecipano alle elezioni; si tratta di figure che, in funzione della capacità organizzativa di ciascun partito, possono essere presenti in ogni seggio per accertarsi che le operazioni di voto si svolgano secondo i parametri previsti. L’accreditamento avviene on line e terminerà il 28 novembre.
- In tutto il Paese è iniziata la distribuzione delle macchine per il voto; queste sono state verificate e garantiscono la trasparenza nelle votazioni.
- Il Ministero degli Esteri venezuelano ha avviato le pratiche di invito per gli osservatori internazionali in arrivo da tutto il mondo e per organizzare la loro logistica; in particolare si stanno predisponendo le misure di biosicurezza necessarie.
- Domenica 15 novembre si è svolta la seconda simulazione di voto con una quantità di seggi simile a quella precedente, circa 400; queste simulazioni hanno lo scopo di permettere a elettrici ed elettori di prendere confidenza con il sistema di votazione. Il bilancio del Consiglio Nazionale Elettorale e delle organizzazioni politiche è stato positivo, sottolineando l’alta partecipazione della popolazione, come nella simulazione precedente.
Dicembre senza quarantena?
Questo fine settimana, il presidente Maduro è tornato a confermare che ritiene che a dicembre la popolazione venezuelana non sarà più nel regime di quarantena implementato dal governo bolivariano per contenere i contagi da Covid-19, pertanto tutte le attività al momento limitate o sottoposte a schema di flessibilizzazione potranno tornare operative; l’autorizzazione alla ripresa di tutte le attività economiche, secondo il presidente, implica lo stretto mantenimento delle misure di biosicurezza ovunque vi siano persone. La ripresa delle attività, per alcuni settori, sarà solo una formalità, poiché di fatto stanno già operando senza rispettare le restrizioni governative.
In questo quadro, il presidente Maduro ha ordinato di concordare con le imprese che gestiscono cinema e teatri le condizioni alle quali potranno riprendere le attività; si sta anche valutando la riapertura dei terminal di trasporto interurbano che, al momento, si realizza solo privatamente, a costi elevati e dietro pagamento in dollari. Quanto al trasporto aereo, questa settimana l’organismo di regolazione dell’aviazione civile ha autorizzato i voli da e per Panama, che si aggiunge alle altre destinazioni già autorizzate, come Turchia, Messico e Repubblica Dominicana.
In Venezuela, lo sport più seguito in televisione è il baseball e il governo bolivariano ha autorizzato l’avvio della stagione 2020 – 2021, ma la Lega Venezuelana di Baseball Professionistico non ha ancora comunicato la data di inizio effettivo; si stima che gli stadi possano aprire con un’occupazione massima del 40% dei posti disponibili per il pubblico.
Il nostro Paese presenta una significativa diminuzione del ritmo dei contagi, il che si esprime nel numero di casi diagnosticati quotidianamente e che, questa settimana, è rimasto al di sotto dei quattrocento. Domenica 15 novembre risultavano attivi il 5% dei casi diagnosticati, vale a dire 4.128 su 92.373. i casi attivi sono per la maggior parte in cura presso il sistema nazionale di salute pubblica. Anche il numero quotidiano di decessi causati dal virus è diminuito significativamente e finora se ne contano complessivamente 851; inoltre, il numero di analisi per milione di abitanti continua a crescere e a oggi ne sono state eseguite 2.250.662.
Brevi:
- Il Presidente Nicolás Maduro ha invitato Joe Biden a ristabilire i meccanismi di dialogo tra le amministrazioni, con sovranità e rispetto come assi portanti. Il governo bolivariano ha promosso e partecipato a diverse iniziative pubbliche e private di dialogo e ora conferma il suo orientamento proponendo di gettare ponti al presidente eletto degli Stati Uniti d’America.
- Il presidente eletto degli Stati Uniti d’America ha dichiarato che, una volta entrato in carica, realizzerà un importante cambiamento nelle politiche migratorie restrittive condotte da Donald Trump, il che significherebbe concedere lo status di rifugiati ai Venezuelani e alle Venezuelane che si trovano in situazione irregolare.
- L’Unione Europea ha prolungato per un anno l’insieme delle misure coercitive unilaterali imposte contro il Venezuela; il Ministro degli Esteri venezuelano Jorge Arreaza ha respinto questa conferma della politica di ingerenza del blocco comunitario europeo e ha denunciato la sua subordinazione alla politica estera statunitense.
- Domenica scorsa, l’ambasciatore del Regno di Spagna in Venezuela ha abbandonato il territorio nazionale, inaugurando un nuovo scenario di relazioni diplomatiche tra le due nazioni, che sarà ridotto al livello di incaricati d’affari; la delegazione spagnola nel nostro Paese ha mantenuto strette relazioni con l’opposizione al chavismo e le ha fornito i mezzi per mettere in atto alcuni dei suoi piani.
- Si spera che le esportazioni di petrolio si incrementino verso la fine di quest’anno, grazie a diverse tattiche recentemente messe in atto al fine di commercializzare tale risorsa, tra le quali l’alleggerimento dei requisiti per il commercio di idrocarburi, permettendo lo sviluppo di accordi con intermediari dal domicilio non specificato, oltre al trasporto dei carichi mediante navi che evitano di essere identificate sulla loro rotta; tutto ciò ha l’obbiettivo di rendere più difficile la persecuzione delle operazioni petrolifere venezuelane da parte del governo degli Stati Uniti d’America.
- Nel quadro delle misure coercitive unilaterali del governo degli Stati Uniti d’America, la multinazionale Cargill ha venduto i suoi impianti a imprese di capitale venezuelano e a un fondo del quale si sa poco, di modo che non cesserà le sue operazioni nel nostro Paese nei prossimi mesi; gli stabilimenti della Cargill producono alimenti (fondamentalmente carboidrati e olii) per persone e per animali.
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Jesús A. Rondón
Traduzione per Lavoro e Salute a cura di Gorri
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