Venezuela: Uno sguardo settimanale

La settimana che si chiude è stata segnata dalla commemorazione di due eventi chiave nella storia venezuelana. Il 4 febbraio del 1992, quando un gruppo di giovani militari promosse un’insurrezione sconfitta militarmente ma politicamente insuperabile, poiché le parole pronunciate dall’allora Tenente Colonnello Hugo Chávez: “per ora” (riferite alla sconfitta, N.d.T.), continuano a risuonare e a essere il rintocco che annunciò i tempi a venire; l’altra ricorrenza è quella del 2 febbraio 1999, quando il comandante Chávez assunse la presidenza della Repubblica dopo avere vinto le lezioni presidenziali, incarnando la speranza di un popolo.

Comprendere questi due avvenimenti è d’obbligo per capire la storia contemporanea, ma in questa nota ci limitiamo a ricordarli, mentre parleremo dei fatti accaduti in Venezuela la settimana scorsa; quindi, al lavoro! Si è appena compiuto un mese dall’inaugurazione della nuova legislatura dell’Assemblea Nazionale e questa istituzione è stata la protagonista di questo periodo, pertanto passeremo in rassegna i principali atti legislativi della settimana e le mosse dall’interno e dall’estero tese a contribuire alla dinamica dei dialoghi tra gli attori politici.

L’Assemblea Nazionale vigorosa.

Dopo una legislatura nella quale per oltre la metà del tempo è stata non operativa, l’Assemblea Nazionale è tornata vigorosa e svolge i compiti previsti dalla Costituzione Nazionale. In questo quadro, la vicepresidente esecutiva della Repubblica, Delcy Rodríguez, martedì scorso ha consegnato, durante una sessione ordinaria dell’istituzione, il rapporto di gestione relativo all’anno 2020, oltre al bilancio delle azioni sviluppate dai ministri dell’Esecutivo.

Inoltre, all’Assemblea Nazionale è stato completato il processo di formazione del Comitato per le Candidature che intraprenderà il percorso per il rinnovo delle autorità elettorali venezuelane. Questo comitato è composto da undici deputate e deputati oltre che da dieci membri della società civile, per un totale di ventuno membri. Questi fatti si inquadrano nel percorso elettorale che prossimamente porterà all’elezione di sindaci e governatori; è stato comunicato che sono state presentate 163 candidature da organizzazioni della società civile, delle quali, dopo che saranno state vagliate dalla commissione in seduta plenaria ne saranno preselezionate 33 per poi giungere all’elezione dei dieci rappresentanti.

L’Assemblea Nazionale ha approvato all’unanimità la richiesta del presidente della Repubblica Nicolás Maduro di autorizzare la designazione di Reinaldo Muñoz come Procuratore Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela; questa carica, secondo la Costituzione Nazionale, ha come funzione essenziale rappresentare gli interessi della Repubblica davanti a terzi, sia per la difesa, sia per promuovere processi giudiziari contro quanti li compromettano.

Subito dopo, il ministro del Potere Popolare per le Relazioni Estere, Jorge Arreaza e all’appena nominato procuratore generale della Repubblica, Reinaldo Muñoz, si sono presentati alla Commissione Permanente per la Politica Estera, la Sovranità e l’Integrazione dell’Assemblea Nazionale nel quadro del processo di definizione di azioni per il recupero della sovranità nella Guayana Esequiba.

L’Assemblea Nazionale si è proposta una dinamica di dialogo che sta includendo tutti i settori del Paese, soprattutto gli attori economici; la settimana scorsa si è svolto un incontro con Federcamaras, la principale organizzazione di imprenditori del Paese e questa settimana, uno dei suoi portavoce ha detto che Federcamaras è disposta ad accompagnare il Governo Bolivariano nel caso decida di rivolgersi al Dipartimento del Tesoro degli USA per chiedere la revoca delle sanzioni contro il Venezuela. Invece, dalla Commissione per il Dialogo, la Riconciliazione e la Pace è stato annunciato che nei prossimi giorni si riunirà con il settore dei lavoratori e con i sindacati del Paese.

La Commissione per il Dialogo, la Riconciliazione e la Pace si è riunita anche con circa 400 pastori evangelici per ascoltare le proposte del settore, tra le quali quella di una legge che protegga le congregazioni religiose non cattoliche; durante l’incontro, i portavoce religiosi hanno anche manifestato la loro contrarietà a qualsiasi iniziativa di legge che avalli il matrimonio egualitario. Dobbiamo evidenziare che l’influenza dei settori evangelici nella politica venezuelana si è incrementata sostanzialmente dopo che i vertici della chiesa cattolica venezuelana si sono ritirati rimanendo in linea con la parte dell’opposizione che non è disposta a partecipare a iniziative di dialogo.

Infine, riguardo la dinamica legislativa, è opportuno riferire che il presidente dell’Assemblea Nazionale Jorge Rodríguez ha comunicato la disarticolazione di un piano terrorista di attaccare la sede del potere legislativo durante una seduta e ne ha attribuito la paternità intellettuale all’oppositore Leopoldo López; per il momento c’è una persona indiziata che sostiene di essere stata assunta da un servizio di intelligence statunitense. Non è un caso che si tenti di neutralizzare l’istituzione politica più rilevante di questo inizio d’anno.

La complessa via del dialogo in Venezuela.

Questa settimana, è giunta in maniera discreta a Caracas una delegazione norvegese “con la finalità di ottenere informazioni attualizzate sulla situazione politica e umanitaria del Venezuela”, secondo quanto riferito dal Ministero delle Relazioni Estere scandinavo; non si è avuta nessuna informazione circa un possibile riavvio del cosiddetto “meccanismo norvegese” allo scopo di ristabilire un dialogo tra forze di governo e opposizione.

Questa visita giunge in un contesto nel quale torna in scena il Gruppo di Contatto Internazionale, un’iniziativa sorta nell’Unione Europea nell’ambito della sua politica di ingerenza; dopo una riunione virtuale, è stata rilasciata una dichiarazione nella quale, in essenza, si fa appello ai settori dell’opposizione al chavismo in Venezuela affinché giungano ad accordi per favorire una transizione ordinata.

La OFAC, un’agenzia del Dipartimento del Tesoro statunitense che ha il compito di rendere operative le misure coercitive unilaterali contro il Venezuela, ha emesso una licenza che abolisce gli effetti di alcune proibizioni stabilite nel 2018 e nel 2019; concretamente, consente di realizzare operazioni relative ad aeroporti e porti, escluse transazioni legate ai carburanti. È la prima misura concreta dell’amministrazione di Biden riguardo il Venezuela.

Nel frattempo, il Ministero delle Relazioni Estere di Panama, con una nota ufficiale, giovedì scorso ha comunicato il ritiro delle credenziali diplomatiche alla rappresentante nominata da Juan Guaidó, Fabiola Zavarce, che usurpava la carica di ambasciatrice venezuelana.

Rispetto alla denuncia da parte dell’esecutivo venezuelano che accusa l’ambasciatore spagnolo uscente, Jesús Silva, di connivenza con Leopoldo López (cittadino venezuelano attualmente latitante all’estero) in piani per la destabilizzazione politica in Venezuela, fonti della cancelleria spagnola negano il coinvolgimento del corpo diplomatico del Regno di Spagna; si ritiene che tali attività siano state realizzate mentre López era “ospite” nella residenza dell’ambasciatore del Regno di Spagna in Venezuela. Queste dichiarazioni giungono dopo che Leopoldo López si è riunito con il Ministro degli Esteri tedesco Niels Annen, occasione nella quale il Ministro ha confermato l’accompagnamento nella lotta per la democrazia in Venezuela, mentre ritira il riconoscimento di Guaidó come “presidente”.

Infine, la prima vicepresidente del parlamento venezuelano, Iris Varela, ha dichiarato in un programma televisivo di essere d’accordo sull’arresto immediato di Juan Guaidó, poiché a suo giudizio la sua è una situazione di flagranza di reato; questo pronunciamento ha avuto eco tra settori del chavismo che chiedono di mandare a processo Guaidó, tuttavia prevale la posizione di lasciare che continui a indebolirsi politicamente prima di procedere.

Tutti questi elementi si sommano alla complessità dello sviluppo di un dialogo tra attori nazionali e globali, ma continuo ad affermare che vi sono dinamiche non pubbliche, che verranno alla luce successivamente. Secondo me, oggi c’è maggiore possibilità di avvicinamenti, grazie alla svolta nella politica economica del governo bolivariano che dà priorità al contributo dell’impresa privata nella ripresa economica.

Le dinamiche nella lotta contro il Covid-19.

La dinamica politica continua a essere intensa, così come le azioni del governo bolivariano per operare in condizioni di pandemia. Ricercatori dell’Instituto Venezolano de Investigaciones Científicas (Ivic), il principale centro scientifico del Paese, hanno confermato che il Carvativir sviluppato in Venezuela ha effetti potenzialmente positivi sulla salute dei pazienti contagiati dal COVID-19. “Il Carvativir è un’esperienza di una linea di ricerca venezuelana per la valutazione di composti naturali e sintetici contro il SARS-CoV-2.”, secondo informazioni della televisione statale venezuelana. Il presidente Maduro, alcune settimane fa, aveva annunciato il progresso che, in questi giorni, è al vaglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che, tuttavia, ancora non lo raccomanda espressamente.

L’OMS comunica che mediante il meccanismo del CPOVAX al Venezuela sono riservati da 1,4 a 2,4 milioni di vaccini Astra-Zeneca. La settimana scorsa era stato detto che il Venezuela non si trovava tra le prenotazioni previste per la regione, poiché non aveva potuto versare gli anticipi necessari; l’esecutivo venezuelano sostiene che le limitazioni nell’accesso ai fondi bloccati o ceduti in maniera illegale a Juan Guaidó, impediscono le operazioni commerciali per accedere a medicinali e forniture sanitarie, compromettendo la vita delle persone nel nostro Paese. In proposito Guaidó ha manifestato di essere d’accordo sulla liberazione di risorse, ma con condizioni.

Quanto ai meccanismi per il controllo della pandemia, ricordiamo che il governo bolivariano ha implementato uno schema nel quale si autorizzano alcune attività in una settimana e le si limitano in quella successiva ma, per i prossimi giorni, vi saranno variazioni perché in Venezuela sono previsti due giorni festivi per il carnevale, pertanto alcune attività saranno autorizzate fino al 17 febbraio. Inoltre, il presidente Maduro ha affermato: “Credo che sia necessario garantire lezioni in presenza, con misure di biosicurezza, affinché nei prossimi due trimestri si possano combinare lezioni in didattica a distanza e lezioni in presenza, con tutte le misure di biosicurezza”. Pertanto, si attende l’annuncio delle misure concrete per rendere operativa questa misura.

Riguardo l’evoluzione della pandemia in termini epidemiologici, possiamo dire che le autorità venezuelane riferiscono che, dopo 328 giorni dalla dichiarazione dell’emergenza nazionale, nel Paese sono stati diagnosticati 129.643 casi positivi, dei quali il 94% sono guariti, mentre 1.228 persone contagiate sono decedute. Attualmente, poco più di seimila persone hanno il virus e il governo bolivariano sostiene che in gran parte sono in cura presso il sistema nazionale di salute pubblica.

Brevi:

  • Fonti di Pdvsa hanno comunicato l’arrivo in Venezuela, la settimana scorsa, di due navi battenti bandiera iraniana con più di 400.000 barili di benzina; le operazioni avvengono con discrezione per evitare attacchi statunitensi in alto mare.
  • La Cancelleria ha comunicato che i dodici cittadini della Guyana arrestati lo scorso 23 gennaio dalla Marina Nazionale Bolivariana in acque venezuelane mentre praticavano la pesca illegale e privi della dovuta documentazione sono stati liberati, come misura di grazia e gesto di buona volontà del governo bolivariano per la risoluzione della controversia sulla frontiera per la via bilaterale.
  • Il Pubblico Ministero ha comunicato la consegna alla Corte Penale Internazionale di un secondo esteso rapporto per ampliare quello consegnato il 30 novembre 2020 sulle questioni relative al Venezuela e alle azioni violente perpetrate nella nazione da soggetti dell’opposizione delle quali la Corte si occupa.
  • Continuano le ricerche di Carlos Lanz, militante di sinistra venezuelano scomparso da alcuni mesi; organizzazioni popolari e rivoluzionarie di Caracas hanno formato un Comitato per la Ricerca e la Liberazione di Carlos Lanz.

di Jesús A. Rondón
Traduzione per Lavoro e Salute a cura di Gorri

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9/2/2021

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