Venezuela: Uno sguardo settimanale

Le nuove misure coercitive unilaterali imposte dall’Unione Europea al Venezuela hanno segnato l’agenda informativa venezuelana, perché hanno avuto, come risposta, la dichiarazione di persona non grata della rappresentante della UE nel Paese e la richiesta di lasciarne il territorio. Tuttavia, vi sono anche altri fatti, come l’interdizione dai pubblici uffici nei confronti di Juan Guaidó e altre ventisette persone che hanno fatto parte dell’Assemblea Nazionale uscente; questa è finora la misura più dura assunta nei confronti di questi oppositori che collaboravano con l’ambasciata statunitense in Venezuela che, in realtà, opera dalla Colombia. Chiudiamo commentando parte della dinamica legislativa e, come sempre, con le novità sulla gestione della pandemia.

Le nuove aggressioni dall’Unione Europea o un dialogo adeguato.

Il Consiglio dell’Unione Europea ha emesso una risoluzione contro diciannove Venezuelani e Venezuelane, attualmente attori politici (anche dell’opposizione) e funzionari dello Stato venezuelano, sia nel potere legislativo, sia in quello elettorale e militari; con questa nuova misura coercitiva unilaterale, sono ormai cinquantacinque le persone colpite. In questo caso, un comunicato della UE afferma che “Gli individui aggiunti alla lista sono responsabili, in particolare, di avere leso i diritti elettorali dell’opposizione e il funzionamento democratico dell’Assemblea Nazionale, di serie violazioni dei diritti umani e di restrizioni delle libertà fondamentali”.

Dal Venezuela, le reazioni non hanno tardato; innanzitutto l’Assemblea Nazionale, una delle istituzioni più attive dall’inizio dell’anno, ha respinto all’unanimità l’azione congiunta dei Paesi europei. Subito dopo, il cancelliere venezuelano, su istruzioni del presidente Maduro, ha convocato gli ambasciatori di Germania, Francia, Paesi Bassi e Spagna, ai quali ha consegnato una nota di protesta per la misura unilaterale; inoltre, il cancelliere venezuelano ha incontrato l’ambasciatrice dell’Unione Europea in Venezuela, Isabel Brillhante, alla quale ha consegnato la nota di protesta, le ha comunicato la dichiarazione di persona non grata e che le erano concesse settantadue ore per abbandonare il territorio venezuelano. Alla chiusura di questa nota, domenica 28 febbraio, il termine è scaduto e fonti diplomatiche hanno comunicato che, per ragioni logistiche, la diplomatica non ha potuto abbandonare il Paese.

Dall’opposizione venezuelana guidata da Juan Guaidó si è applaudito alla misura d’ingerenza da parte dell’Europa e si è respinta la misura del governo bolivariano. Intanto, l’Unione Europea fa appello al governo venezuelano affinché riconsideri la sua decisione di espellere la sua rappresentante, avvertendo che se il provvedimento sarà mantenuto l’isolamento del Paese aumenterà e, in maniera reciproca, ha dichiarato persona non grata la rappresentante venezuelana presso l’Unione Europea Claudia Salerno che, però, non è obbligata ad abbandonare il territorio europeo essendo simultaneamente ambasciatrice in Belgio e Lussemburgo e sarebbero questi Stati a dovere chiederne la partenza.

Nel quadro di queste tensioni diplomatiche c’è stata la visita in Colombia della Ministra degli Esteri spagnola, Arancha González Laya, allo scopo di affrontare la relazione di cooperazione tra i due Paesi che ha, come interesse prioritario, l’appoggio al processo di pace e l’assistenza ai migranti venezuelani nel Paese vicino, per la quale il governo spagnolo ha stanziato 120 milioni di euro da erogare nei prossimi quattro anni. Nel corso della visita, la ministra spagnola è stata nella città di frontiera di Cúcuta per verificare l’assistenza ai migranti venezuelani da parte del governo colombiano. Dal governo bolivariano si denuncia che il governo colombiano utilizza la questione dei migranti e delle migranti venezuelani come meccanismo per accedere a fondi della cooperazione internazionale senza che vi siano piene garanzie che gli stessi siano utilizzati per i fini dichiarati; secondo i portavoce governativi venezuelani, queste risorse finiscono nelle mani delle mafie. In particolare, in seguito alla visita di González Laya il presidente Maduro ha ordinato la revisione della relazione con il Regno di Spagna e, in risposta, la ministra ha ribadito la sua adesione alla politica del blocco comunitario.

Per comprendere la decisione di promuovere una nuova misura coercitiva unilaterale, è necessario sapere che questa politica è spinta da settori conservatori e di destra che, in questo momento, vedono rapporti di forza a loro favorevoli negli spazi di governance dell’Unione Europea e che, storicamente, si sono mostrati contrari alla rivoluzione bolivariana; inoltre, questi attori sono attivamente legati all’opposizione venezuelana che lavora per un cambiamento di governo in maniera espressa e senza condizioni e portano avanti un’intensa agenda di pressioni su deputati, ambasciatori, ministri e altri personaggi influenti.

Colpisce che il cancelliere europeo Josep Borrell dichiari che dall’Europa si promuova il dialogo, mentre con questa misura si tenta di colpire quelli che sono gli interlocutori chiave, come il chavismo e i settori dell’opposizione che hanno partecipato ai recenti processi negoziali, che sono alternativi a quello promosso dal governo della Norvegia e del Gruppo di Contatto per i quali spinge l’Unione Europea; è molto difficile progredire nel dialogo con queste azioni, ma non è da escludere che si tratti di una tattica volta a scopi per ora sconosciuti.

Finora, contro il Venezuela, sono state implementate oltre 450 misure coercitive unilaterali da parte degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, che sono illegali e che si ripercuotono in maniera negativa e in molteplici maniere sulla popolazione venezuelana, come recentemente affermato dalla Relatrice Speciale delle Nazioni Unite Alena Douhan.

Parte dell’opposizione interdetta dai pubblici uffici e in riunione con gli Statunitensi.
Questa settimana la Corte dei Conti Generale della Repubblica ha interdetto dai pubblici uffici i parlamentari dell’Assemblea Nazionale del periodo 2015 – 2020 che non hanno presentato la dichiarazione giurata di patrimonio a questa istituzione. La legislazione venezuelana obbliga coloro che detengono cariche pubbliche, in seguito a elezione o designazione, a presentare una dichiarazione giurata del loro patrimonio all’inizio e alla fine della responsabilità in questione e, in difetto, una delle sanzioni previste è l’interdizione dai pubblici uffici per un determinato periodo. Tra i colpiti da questa misura si trovano Juan Guaidó e altri 27 deputati e deputate. È rilevante indicare che questa misura è stata la più dura tra quelle adottate contro il dirigente dell’opposizione e il suo circolo politico più stretto, mentre da diversi settori del chavismo e della stessa opposizione di chiede l’avvio dei processi giudiziari per stabilire la loro responsabilità nei diversi reati che si presume li vedano coinvolti.

Contemporaneamente, l’equipe politica di Juan Guaidó ha sviluppato un’intensa agenda di riunioni a Bogotà, organizzata dall’ambasciata statunitense; i dettagli sono stati rivelati dal presidente dell’Assemblea Nazionale Jorge Rodríguez, subito prima dell’arrivo degli oppositori in Colombia. Tra le attività previste vi sono riunioni virtuali con diverse istanze governative negli Stati Uniti d’America; il proposito di questa intensa giornata è stato una revisione dell’azione di opposizione e l’adeguamento della strategia, oltre alla definizione delle prossime azioni: un’ulteriore dimostrazione della subordinazione di questi settori dell’opposizione alla politica estera statunitense.

L’Assemblea Nazionale in attività.

L’Assemblea Nazionale venezuelana prosegue in un’attiva dinamica che non è stata condizionata dalle tensioni diplomatiche. Tra le altre attività ha approvato all’unanimità un accordo che respinge le misure di forza adottate dal governo del Perù contro i migranti venezuelani in condizione di mobilità tra le due frontiere; ricordiamo che nelle ultime settimane si è sviluppata una forte campagna xenofoba contro i Venezuelani e le Venezuelane in quel Paese, senza che si registri una posizione a ciò fermamente contraria da parte dell’esecutivo peruviano. Sempre all’unanimità ha approvato, in prima discussione, la deroga della Legge per la Regolarizzazione dei Periodi Costituzionali e Legali dei Poteri Pubblici Statali e Municipali, un passo fondamentale per la realizzazione delle elezioni regionali e municipali, che si prevede si terranno quest’anno; a questo proposito, è stato annunciato che giovedì prossimo scadrà il termine per la presentazione di candidai e candidate a rettori del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE).

Nel frattempo, le commissioni legislative continuano a lavorare; per esempio, la Commissione Permanente per le Finanze, l’Economia e lo Sviluppo Nazionale dell’Assemblea Nazionale si è riunita con le autorità del Banco Central de Venezuela (BCV) per contribuire a risolvere le questioni di politica monetaria e dei cambi. La Commissione Speciale per la Difesa del Territorio della Guayana Esequiba ha tenuto una riunione con l’alto comando militare per valutare questioni geostrategiche. La Commissione Permanente per la Politica Estera, la Sovranità e l’Integrazione ha realizzato una sessione nel corso della quale sono state presentate proposte di legge per l’agenda legislativa 2021 – 2022, in particolare il Progetto di Legge per la Cooperazione Internazionale e la Legge Speciale sullo Statuto del Personale di Servizio Estero.

L’inizio delle lezioni in tempo di pandemia.

All’interno dello schema di flessibilizzazione, abbiamo iniziato una settimana nella quale le restrizioni si allentano e si attende l’inizio di attività in presenza nelle scuole; parallelamente il presidente Maduro ha annunciato che inizierà il processo di vaccinazione per gli insegnanti.
Le autorità hanno comunicato che nel quadro del periodo di flessibilizzazione ampliata per le vacanze di carnevale, dal 15 al 21 febbraio, in settori economici si sono attivati per il 63%; di questi il commercio tradizionale è stato attivo al 76%, mentre il settore commerciale dei servizi ha lavorato al 68%, il commercio industriale al 36% e quello dell’intrattenimento al 76%.
Febrero cierra con 6.557 casos activos del Covid-19, lo que representa un 6 % de los 139.076 casos diagnosticados en el país a la fecha. Y las muertes por el virus, ascienden a 1344. En función de los indicadores, el presidente Maduro ha ordenado un plan especial para la zona capital, para abordar el paulatino aumento de casos.

Brevi:

  • L’alto commissario per i Diritti Umani dell’ONU, Michelle Bachelet, ha evidenziato questa settimana progressi nel trattamento dei detenuti in Venezuela, in particolare un migliore accesso alle cure mediche e ha espresso la sua fiducia in una maggiore cooperazione tra il suo ufficio e il governo di Nicolás Maduro.
  • Il presidente Nicolás Maduro durante la sua partecipazione telematica, lunedì scorso, al segmento di alto livello della 46ª sessione del Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU, ha ribadito che lo Stato venezuelano lavorerà decisamente con gli attori di questa istituzione multilaterale e che «non accetteremo l’ingerenza o l’intervento di alcun meccanismo inquisitore contro la patria venezuelana».
  • Il presidente Nicolás Maduro ha autorizzato l’apertura di conti in valute convertibili in diverse istituzioni bancarie del Paese; un passo nella direzione della formalizzazione di un ambiente economico nel quale coesistano diverse monete, in parallelo con il Bolívar.

Di Jesús A. Rondón
Traduzione per Lavoro e Salute a cura di Gorri

Se desideri commentare questo testo, chiedere l’approfondimento di un tema o per qualsiasi altra questione, puoi scrivere all’autore jesusalbertorondon@gmail.com

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *