Venezuela: uno sguardo settimanale

 

Venezuela: uno sguardo settimanale

Il fatto che un’impresa televisiva a pagamento torni operativa nel Paese sarebbe una questione irrilevante, ma in Venezuela non lo è, poiché la cessazione delle trasmissioni di Directv è stata dovuta alle misure coercitive unilaterali imposte dagli Stati Uniti d’America. In questa nota parleremo di questa vicenda e dell’inusuale appello della Conferenza Episcopale del Venezuela a partecipare alle prossime elezioni. Concluderemo con notizie sulla pandemia del Covid-19 nel territorio venezuelano, esaminando l’aumento di casi senza precedenti.

Il ritorno di Directv o la dura lotta del Venezuela contro le misure coercitive unilaterali.

Venerdì scorso, la Commissione Nazionale per le Telecomunicazioni (Conatel) ha annunciato via Twitter la ripresa della trasmissione del segnale dell’operatore globale televisivo via cavo Directv.

Ricordiamo che, nel maggio scorso, Directv ha smesso di emettere il segnale satellitare ai suoi abbonati in Venezuela; la giustificazione addotta era che, se avesse proseguito nelle sue attività nei termini vigenti in quel momento, avrebbe dovuto affrontare azioni da parte del governo di Trump. A causa di questa decisione, in altri tempi innocua, più di due milioni di abbonati sono rimasti privi dell’accesso alla programmazione in un momento di quarantena, nel quale le famiglie erano chiamate a rimanere in casa , il che ha generato un aumento della noia. Indipendentemente dalla nostra valutazione circa il ruolo della televisione nella società, la sua preponderanza nelle abitudini di consumo nel campo dell’intrattenimento è indiscutibile.

È innegabile che la gestione della pandemia da parte del governo bolivariano sia stata efficiente, sicché l’interruzione del segnale di Directv cerca in parte anche di danneggiare l’infrastruttura delle comunicazioni disponibile nel nostro Paese e, quindi, un elemento chiave nella strategia di assistenza in questa situazione di salute pubblica, dato che per molte famiglie questa è l’unica via di accesso a canali informativi e alle dichiarazioni ufficiali che devono essere obbligatoriamente trasmesse. Insomma, un ennesimo fatto che dà conto di come le misure coercitive unilaterali del governo statunitense danneggino grandi settori della popolazione venezuelana.

Il governo bolivariano non ha ancora fornito dettagli sull’operazione della nuova sussidiaria di Directv nel Paese, ma nelle case venezuelane si è già iniziato a ricevere il segnale ed è stato comunicato che gli abbonati, per novanta giorni, non dovranno pagare per il servizio.

L’appello al voto della Chiesa cattolica.

La notizia principale in tema di elezioni, è l’inusuale dichiarazione della Conferenza Episcopale Venezuelana, nella quale si fa appello ai soggetti politici affinché si dirimano i conflitti politici mediante il voto e, pertanto, si invita a partecipare al prossimo processo elettorale; questa dichiarazione è stata ripudiata dai partiti dell’opposizione in sintonia con il deputato Guaido e accolta favorevolmente dalle organizzazioni e dai soggetti politici che partecipano al processo elettorale, sia chavisti, sia dell’opposizione.

È necessario precisare che i vertici della Chiesa cattolica venezuelana hanno storicamente avuto un ruolo belligerante e che negli ultimi decenni si sono allineati alle posizioni politiche di soggetti che si oppongono alla rivoluzione bolivariana, mentre il rappresentante del Papa e il suo Nunzio Apostolico hanno mantenuto una posizione più misurata e di richiamo al dialogo. Questo fatto può essere interpretato come una subordinazione effettiva dell’episcopato venezuelano alla linea di Roma, pur restando frequenti le posizioni duali rispetto alla situazione politica venezuelana.

Le attività della road map elettorale proseguono senza problemi e possiamo ricordarne alcune, come l’inizio del periodo utile per la presentazione delle candidature, che terminerà il 19 agosto, quindi le organizzazioni politiche sono attualmente impegnate nella definizione delle liste; come da programma, sono previsti meccanismi regolari di verifica e questa settimana è toccato al Registro Elettorale Permanente, che è l’ente che registra le persone che eserciteranno il diritto di voto. Inoltre, l’organismo elettorale coordina con il Ministero del Potere Popolare per le Relazioni Estere la supervisione delle votazioni che prevede regolarmente la partecipazione di soggetti politici regionali e globali, rappresentanti diplomatici e di organismi multilaterali.

Su quest’ultimo aspetto è importante fare notare che un certo numero di governi ha già deciso di non riconoscere il risultato delle votazioni che si terranno il prossimo dicembre; in particolare, il deputato Guaido ha apprezzato che una trentina di governi siano su questa posizione. Inoltre, alcune istanze come l’Unione Europea, si sono rifiutate di partecipare come osservatori e mettono in discussione la tornata elettorale. In proposito non c’è altro da dire se non che questa situazione è l’ennesima dimostrazione delle ingerenze promosse dall’esecutivo degli Stati Uniti d’America, che ritengono di avere il diritto di stabilire se delle elezioni sono democratiche o no e, in funzione di ciò, promuovono relazioni internazionali che le accettano o le respingono.

Lo sviluppo del Covid-19 in Venezuela.

Per la prima volta da quando  è stata dichiarata l’emergenza da parte del governo bolivariano, si flessibilizzano economicamente tutti gli Stati del Paese, in modalità duale, cioè in quelli nei quali l’aumento dei casi è elevato si autorizza solo l’operatività di dieci attività economiche e negli altri le attività consentite sono ventiquattro; questa settimana riprende la quarantena ed è consentita solo l’attività dei servizi essenziali.

Quanto all’evoluzione della pandemia possiamo dire, in accordo con le dichiarazioni della Vicepresidente della Repubblica, Delcy Rodríguez, che al 15 agosto sono state diagnosticate 1.640.528 persone, il che significa che sono state effettuate 54.684 analisi per milione di abitanti; di questo gruppo, 32.607 persone sono risultate positive e il 67% (21.747) sono già guarite. Dei pazienti affetti dal virus attivo si può dire, innanzitutto, che sono controllati dal Sistema Nazionale di Salute Pubblica, che 6.801 non presentano sintomi e che 3.404 hanno un’insufficienza respiratoria lieve, il che significa che solo una piccola percentuale si trova in situazione grave o molto grave.

In termini geografici l’epicentro della pandemia continua a essere la zona centrale del Paese, quella con la maggiore densità di popolazione; nella sola Caracas si concentra il 25% dei casi. È anche necessario sottolineare che al 15 agosto, nel nostro Paese, si sono superati tutti i casi riportati a luglio, che è stato il mese nel quale si sono registrate più diagnosi positive dall’inizio della pandemia.

Guardiamo ora al nostro Paese in una prospettiva globale o mondiale, partendo dal Rapporto Statistico Covid 19” del Centro Venezuelano di Studi sulla Cina, datato 14 agosto, da quale prendiamo i seguenti dati:

  • Sale al 61° posto (due settimane fa era al67°) e presenta lo 0,15% dei casi diagnosticati.
  • Quanto ai casi attivi, si colloca al 51° posto (la settimana scorsa era al 34°) e riporta lo 0,15% del totale, il che significa che il numero dei guariti aumenta.
  • Il Venezuela è al 75° posto (la settimana scorsa era al 82°) quanto a decessi e presenta lo 0,03% delle persone decedute per il virus.

Rispetto alla regione sudamericana, il Venezuela occupa l’ottavo posto con un tasso di mortalità dello 0,85% e un tasso di guarigione del 68,77%; il tasso di mortalità regionale si colloca al 3,36% e quello di guarigione al 71,88%. I casi venezuelano sono lo 0,61% del totale e le morti lo 0,15%.

Secondo i dati della Commissione Economica per l’America Latina, il Venezuela è uno dei Paesi della regione con meno casi per milione di abitanti, cioè 1.103,6, superato solo dall’Uruguay.

Questa settimana è stato anche comunicato che uno dei principali portavoce del governo bolivariano, Jorge Rodríguez, è risultato positivo, come il governatore dello Stato di la Guaira Jorge Carneiro. È stata anche data notizia della morte di Darío Vivas, capo del Governo del DistrettoCapitale e militande della rivoluzione bolivariana fin dal suo inizio e grande esponente del Partido Socialista Unido de Venezuela.

Brevi per concludere

  • Da una settimana Carlos Lanz è desaparecido. Lanz è un militante rivoluzionario di lungo corso e realizza un importante lavoro nel campo teorico della politica, dell’istruzione e della geopolitica, il Procuratore Generale della Repubblica ha comunicato che le forze di polizia e di intelligence sono attive nella sua ricerca. Noi militanti della rivoluzione bolivariana ci auguriamo di rivederlo al più presto, vivo e in salute.
  • Il Dipartimento di Stato degli USA comunica un sequestro di benzina trasportata da navi iraniane verso il Venezuela. L’ambasciatore iraniano in Venezuela nega la versione fornita e la definisce “notizia falsa”. Se fosse vero, sarebbe un ennesima dimostrazione dell’aggressione contro il popolo venezuelano, che sarebbe il beneficiario diretto dell’eventuale arrivo di questo carburante.

Jesús A. Rondón

Traduzione a cura di Gorri per Lavoroe Salute

Se desideri commentare questo testo, chiedere l’approfondimento di un tema o per qualsiasi altra questione, puoi scrivere all’autore jesusalbertorondon@gmail.com

16/8/2020

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