VeryBello? Con Expo l’Italia all’avanguardia. Del lavoro gratuito.
Ricordate il lavoro gratuito proposto mesi fa in Grecia per risolvere la disoccupazione?Mentre in quel paese soffia un vento nuovo e la ricetta è stata chiusa in un cassetto (di cui speriamo si sia persa la chiave), in Italia siamo all’avanguardia nella sua messa in pratica.
“Diventando Volontario stringerai prima amicizia nella realtà, ti scambierai esperienze reali, potrai vedere i sorrisi dal vivo e parlare con persone da tutto il mondo”, recita l’allettante annuncio che invita a partecipare ad un “grande social network”. E di cosa si occupa la filantropica associazione che lo lancia? Cure alle vittime di guerra e povertà? Assistenza a profughi e rifugiati? Nossignori: è l’EXPO 2015
Quella Expo che dal 1 maggio prossimo dovrebbe trasformare Milano nella vetrina mondiale dell’Italia; quella Expo per cui avremmo speso 35.000 euro soltanto per attivare il discusso sito Verybello, “pensato” per la promozione degli eventi culturali collegati; quella stessa Expo su cui la Magistratura indaga, portando alla luce inquietanti legami fra mafia, politica ed appalti, intraprende il suo “viaggio nella bellezza” attraverso il lavoro senza retribuzione.
E sono ben 16.000 le candidature giunte da 5 continenti e 120 nazioni per lavorare gratuitamente all’Expo di Milano: se ne vanta la Ciessevi Milano, (Centro Servizi per il volontariato – città metropolitana di Milano), che insieme alla CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato) ha gestito il bando da poco concluso.
Questi i criteri di selezione: giovani “tra i 18 e i 30 anni, con una conoscenza dell’inglese pari al livello B2 e con un italiano di livello B1”. Ma, ci informa il Corsera, diversi stanno imparando il cinese (scusate se è poco) e sono tanti i laureati e gli universitari con esperienze all’estero come l’Erasmus.
L’esercito dei volontari trascorrerà due settimane “Tutto il giorno in piedi, ad accogliere i visitatori e fornire informazioni con la massima disponibilità. Un particolare, quest’ultimo, ritenuto indispensabile”. Una “disponibilità” che, forse, si protrarrà anche oltre i turni da 5 ore e 30 minuti previsti nel bando. Costi dei trasporti: a carico del volontario, che presenterà poi nota spese da farsi rimborsare.
“Quello che colpisce dei candidati – racconta Daiana Arici, che si è occupata dei colloqui – è la loro voglia di fare e la capacità di mettersi in gioco”. Una voglia che però non sembra condivisa dall’universo mondo, visto che già mesi fa è partita la reazione dei precari, che ha dato vita alla campagna IO NON LAVORO GRATIS PER EXPO.
“Se lavori gratis non ti stai autovalorizzando. Ti stanno sfruttando”, afferma il video della campagna. Ma questo sfruttamento è stato “benedetto” dall’accordo siglato nel luglio 2013 da CGIL CISL UIL, che consente di derogare alla già non eccelsa legge Fornero sul mercato del lavoro facendo sì che altre circa 800 persone lavoreranno per Expo con contratti a termine, di apprendistato, da stagista, che garantiranno un lauta retribuzione dai 400 ai 500 euro mensili – che cuccagna!
E magari, tutti insieme, questi miracolati finiranno col comparire nelle prossime statistiche, dando il segno del grande slancio alla nuova occupazione impresso dal governo degli sfasciacarrozze.
Per “nutrire il mondo”, come da slogan Expo, è indispensabile in primo luogo nutrire i suoi abitanti. Che però non hanno bisogno di cibo spazzatura, confezionato dalle multinazionali dell’industria alimentare: tutti e tutte, in ogni area del pianeta, abbiamo fame di alimenti sani e nutrienti, quali sono diritti e dignità.
Per rispondere a chi ci vorrebbe schiavi e pure contenti, possiamo scendere in piazza proprio a Milano il prossimo 28 febbraio: una manifestazione nazionale lanciata dall’associazione di giuristi ed avvocati Forum Diritti/Lavoro, che da tempo si batte contro le nuove barbarie, affinché il modello Expo non diventi il “modello Italia”.VERYBELLO!
Rossella Lamina
11/2/2015 da http://www.today.it/blog/cronache-marziane/
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