Viaggio al monte analogo
Mauro F. Minervino – Oligo, 2024
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Il Cocuzzo è una montagna strana, si vede subito che è stata costruita dalla natura in un modo affatto diverso dal paesaggio circostante. Con tutti i suoi spigoli e massi argentei e rilucenti che alle altre mancano, con le macchie d’alberi rade e nevose che in certe ore del giorno hanno una vibrazione del colore, un’animazione diversa da tutti gli alberi del mondo.
Un passo molto significativo di questo libro “Viaggio al monte analogo” di Mauro Francesco Minervino, professore di Antropologia Culturale e Etnologia, autore di programmi per Rai Radio3, Rai Libro, Rai Educational, programmi come 45° Parallelo per ricordarne uno.
Questo libro rappresenta la prosecuzione del reportage realizzato dall’autore per Rai Radio3 Le Meraviglie, del 26 dicembre 2020 con il Monte Cocuzzo, un picco di rocce dolomitiche elevatosi in tempi assai remoti dinnanzi alle Eolie, sulle sponde tirreniche del mare dell’Odissea.
Anch’io ho nel Cocuzzo, come Cezanne, il mio monte analogo, la mia montagna essenziale, il mio vertice dell’anima, il mio axis mundi; e anch’io non ho mai smesso di dipingerla a memoria, e di raffigurarla a mente, e di riscriverla a modo mio la mia montagna. Montagna sacra, luogo di culto personale e collettivo intriso di leggende e miti, di memorie antiche e tradizioni, e non meno di particolarità naturali e geologiche e determinanti storiche.
Questa stupefacente formazione geologica dell’Appennino calabrese si staglia all’orizzonte come una grande piramide, con forme e suggestioni analoghe alla montagna Sainte – Victoire amata da Cezanne. Con questo c’è la condivisione di un aspetto magnetico, con superstizioni, leggende e fatalità.
Il Monte Analogo mi richiama un romanzo d’avventure alpine dello scrittore e poeta francese Renè Daumal, rimasto incompiuto per la sua morte improvvisa nel 1944 e pubblicato postumo nel 1952.
Il libro narra di un gruppo di alpinisti che vuole individuare la vetta più alta del mondo e parte da Parigi con l’intento di scoprirla e di scalarla. Dopo aver navigato su una strana rotta a bordo di una barca chiamata “l’Impossibile”, approdano nell’isola del Monte Analogo che fa continente a sé, ricordando in qualche modo Atlantide.
Anche in questa bellissima narrazione di Mauro Minervino c’è un grande accostamento con la storia di Renè Daumal, perché dove non c’è niente che può dirsi vero e niente che sia falso, quel che conta è affacciarsi con la propria interiorità.
Oggi questi frammenti letterari retaggio dell’antico patrimonio delle plebi contadine del sud, sempre più rari ed enfatizzati, possono rappresentare niente di più che un poetico rimpianto di ciò che il mito popolare e morale di Giufà rappresentava nei termini di una più vasta e significativa “connessione psichica con la natura”, la prova di un legame fervente e complesso con le forze e i domini del creato, l’ombra di una funzione interiore che abbiamo irrimediabilmente perduto.
Intorno al Cocuzzo si apre un territorio aspro e suggestivo, attraversato da corsi d’acqua e costellato da villaggi abbandonati, sorti su un’antica strada carovaniera che congiungeva la mitica Pandosia al porto tirrenico di Temesa, la polis greca ricordata da Omero nell’Odissea.
Cocuzzo per questo è una grande montagna-arca, una presenza potente sorretta dal mito. Un luogo magico dove si aprono splendide narrazioni letterarie che insieme alle bellezze naturali e alle meraviglie presenti porgono un sapore magico.
E tra le tante osservazioni e riflessioni che parlano della magia di questo luogo che consiglio vivamente e che è un piacere leggere riporto questa di Giovanni De Giacomo, La Farchinoria. Eros e magia in Calabria, Napoli De Simone Editore, 1972
Tra le pendici selvose del Cocuzzo che è uno dei più alti picchi di Calabria, fino a quarant’anni indietro, mi diceva il vecchio pastore Domenico Bascio, nel 1891, in una fredda sera di novembre, mentre la neve, precoce quell’anno, veniva giù a polvere e noi ci trovavano raccolti intorno alla fiamma ristoratrice.
Giorgo Bona
Scrittore. Collaboratore redazione di Lavoro e Salute
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