Vite Bruciate

Dominique Manotti Tropea, 2009

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Dominique Manotti è una delle voci più straordinarie del noir francese, quel noir che presta una particolare attenzione al dramma sociale del nostro tempo.
Non a caso lei è storica di formazione con un passato di insegnante nelle università parigine ma, soprattutto, con una militanza in diversi movimenti politici e sindacali.

Insegnante di Storia Economica del XIX secolo all’Università di Saint-Denis e per cinque anni con mansioni a tempo pieno come sindacalista nel CFDT, ha aderito con passione a quei movimenti di lotta che fecero sorgere in lei la ferma convinzione che il romanzo noir fosse la forma più appropriata e più consona a raccontare la nostra epoca.

Ecco Vite bruciate, un libro che entra nel mondo del lavoro, catena di montaggio, la dura vita della donna dove la fabbrica non è certo il massimo della vita.
Comincia così, con una morte come tante, una morte causata da un incidente sul luogo di lavoro, uno dei tanti nel nostro tempo infausto, in una fabbrica dove lavoratori e lavoratrici sono ingranaggi di una catena di montaggio, merce di consumo di un mondo purtroppo attuale.

Ecco a voi un passaggio:
i rumori dello stanzone della fabbrica arrivano alle ragazze molto attutiti, mentre quelli del nastro trasportatore schioccano tra le lamiere, e danno il ritmo alla loro vita. Clac, il nastro parte, cigolio, due secondi, i tbi avanzano, clac, tutte le ragazze si chinano, crepitio di strumenti, uno, due, tre, quattro punti di saldatura, dieci secondi, i loro busti si alzano, Rolande, alla fine della catena, verifica, a colpo d’occhio, la correttezza della saldatura.

Ancora:
Aicha, occhi vuoti, il lavoro non lo regge più, clac, uno, dopo l’incidente, due, l’incidente, tre sangue ovunque, quattro il collo tranciato… la paura vibra nelle lamiere… un urlo molto breve, spezzato al suo livello più acuto, da bucare i timpani.

Il libro.
È l’ennesimo incidente sul lavoro nella filiale Daewoo di Pondange e l’esasperazione degli operai esplode in una rivolta.

Il primo turno era appena cominciato quando la giovane Emilienne crolla al suolo fulminata dalla corrente elettrica.
Succede di tutto e questa morte è la ragione estrema che minaccia di far scoppiare una polveriera.
La tensione sale, i dirigenti abbandonano gli uffici, la fabbrica subisce un danno incalcolabile dovuto alla causa di un incendio.
In questo contesto la classe padronale alza il tiro e si presenta a muso duro mentre si innesca un acceso conflitto.

Gli inquirenti si affrettano ad arrestare Nourredine, il leader dei manifestanti e rappresentante del sindacato di base.
Ma cosa si nasconde dietro la facciata del fatiscente stabilimento, una struttura obsoleta priva di norme di sicurezza e dove i diritti passano in secondo piano?
Allora ci si chiede se esiste un legame tra queste vicende e la sospetta cordata Daewoo – Matra, che sta cercando di mettere le mani sul colosso Thompson multimedia?
Soltanto un segugio come Charles Montoya, un ex poliziotto che convive con un passato non molto limpido potrà scoprirlo.

Sarà un figura femminile a portarlo sulla strada della verità. La bella e sensuale Rolange gli aprirà la porta sugli scenari di oscuri intrighi e gli farà toccare con mano l’amara realtà di quel mondo operaio che vive in una condizione di lavoro precaria e difficile ed è inconsapevole dei piani e dei progetti orditi dalle alte sfere dentro gli eleganti uffici di Bruxelles o davanti a tavole imbandite di ostriche e champagne nei lussuosi ristoranti di Parigi.

La scrittura realistica di Dominique Manotti, quasi cinematografica, scandisce il ritmo della violenza mentre restituisce squarci di quotidiano e barlumi di storia, frammenti di un vissuto per raccontare le contraddizioni di una società in cui ancora qualcuno cerca di sognare un mondo migliore.

L’autrice tratteggia con una scrittura rude e laconica una umanità senza eroi, dove anche i buoni hanno i loro lati negativi.
È un’umanità che sta per varcare quella misteriosa linea d’ombra e che rivela ognuno di noi.

Giorgo Bona

Scrittore. Collaboratore redazione di Lavoro e Salute

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