Vogheristan

Youns El Boussetaoui

Tutti i media nazionali hanno parlato di Voghera e della recente notizia di un uomo ucciso in piazza Meardi, in pieno giorno, dall’ennesimo assessore sceriffo, che questa volta pare aver preso questa dicitura alla lettera. Ma non ho letto di nessuno che descriva il contesto locale. E allora proverò a farlo io.

Anzitutto un breve cenno sull’accaduto: Massimo Adriatici, assessore nazi-leghista alla (in)sicurezza, professore di diritto, ma mica tanto bravo a quanto pare, e istruttore di forze di polizia (what else) ha deciso che la costituzione era troppo limitante per la repubblichina del Vogheristan, paese natale del cittadino “modello” Roberto Fiore, si proprio quello di Forza Nuova, guarda caso. 

E così ha pensato bene di andare in giro armato, col colpo in canna e senza sicura e dopo aver ostentato l’arma con ogni ragazzino del paese reo di essersi comportato da ragazzino, ha deciso bene di sparare ad un uomo disarmato e innocuo, come testimoniato da tanti Vogheresi.

Colpevole di essere straniero, povero e forse un po’ depresso e stressato. Beh, se questo basta a definire una sentenza di morte allora dopo due anni di pandemia siamo tutti potenzialmente fucilabili. Tutti a rischio vita.
Non mi si venga a dire che i processi si fanno in tribunale e che è stata legittima difesa quando un uomo (?) armato e gasato spara a un uomo disarmato. Vogliamo parlare di sicurezza? Finché questo tizio, questo delinquente imbellettato di infima categoria (nazifascista), ovviamente rispettato da tutti, sarà lasciato ai domiciliari grazie alla complicità di una giustizia da due pesi e misure, anziché essere messo in carcere (o in un reparto da TSO come viene fatto con soggetti ben meno pericolosi), come avrebbero fatto con qualsiasi altro assassino e come è successo a tanti vogheresi per molto meno, questa nazione non solo non sarà sicura ma la fiducia nelle istituzioni, nelle forze dell'(dis)ordine e nei tribunali sarà definitivamente azzerata.

Qualcuno dirà che è un caso isolato. Vediamo se è vero, Parliamo di Voghera. Voghera è una cittadina dormitorio per pendolari, un posto lugubre, fatiscente, squallido e pericoloso, e non per via del “degrado” di migranti e cittadini poveri e costretti ad arrangiarsi ma per l’atteggiamento violento delle istituzioni e dei loro tirapiedi. Un posto dove per anni, e ancora oggi, ha governato la peggio destra e dove chiunque provasse ad intervenire non se la passava certo bene.

A Voghera c’è il famoso carcere dove tanti ragazzi sono entrati per delle ragazzate e ne sono usciti delinquenti provetti, evidentemente segnati dalle umiliazioni e le violenze tipiche del carcere. Basti pensare che proprio a Voghera furono portati alcuni dei ragazzi del famigerato G8 di Genova nel 2001.

Il carcere si estende anche fuori, dove le istituzioni hanno lo stesso atteggiamento. Dove lo sfruttamento della prostituzione è sotto gli occhi di tutti, nel bel mezzo della stazione in centro del paese.

Anche nell’ospedale di Voghera le cose non vanno meglio. Un ospedale fatiscente con la struttura incrinata da un terremoto anni fa e ancora oggi tenuto in piedi con lo scotch finché non cadrà in testa a pazienti, operatori e dottori.

Se è vero che buona parte del personale sanitario si impegna giorno e notte a salvare vite, spesso segnate proprio da eventi non dissimili dal recente accaduto, è anche vero che questo personale è costretto a tacere davanti alle infamie di alcuni loro colleghi. Basti leggere gli archivi dei giornali per scoprire che sono tantissimi i cittadini che negli anni si sono lamentati di ogni schifezza senza che mai le istituzioni facessero una benemerita.

 Dai semplici scarafaggi e ratti (carogne) presenti ovunque, alle infezioni contratte, alle violenze subite.
Succede anche di questo a Voghera, l’ultimo caso non è isolato ma solo il più lampante. E chi prova a denunciare secondo voi come se la passa?
E queste sono solo le conseguenze di un sistema più articolato, dove la destra ha l’egemonia.

Qualcuno si ricorderà del caso dell’ex sindaco Carlo Barbieri, ovviamente del centrodestra, arrestato nel 2011 assieme a Marco Milanese, braccio destro dell’ex ministro Tremonti, per corruzione internazionale, ovvero soldi in cambio di poltrone in società come Ansaldo e Sogin. salvato nel 2017 solo grazie alla prescrizione (guarda caso). A proposito di riforma della giustizia.

E vogliamo parlare del missile aria-aria (in uso alle forze armate del Qatar) Che nel 2019 venne scoperto in un hangar del piccolo aeroporto di Rivanazzano Terme, a pochi chilometri da Voghera, per caso, partendo da un’indagine su mercenari italiani che hanno combattuto nel Donbass a fianco dei nazionalisti ucraini.

Tra gli arrestati Fabio Del Bergiolo, ex candidato al Senato di, indovina un po’, Forza Nuova alle elezioni del 2001, tra i fondatori del Mac (Movimento di azione confederata), ex funzionario doganale a Malpensa, finito precedentemente nei guai per una storia di truffa ai danni dello Stato.

Nell’appartamento di Del Bergiolo, figlio di un ex comandante della Penitenziaria (il mondo è piccolo), gli investigatori scoprirono una ventina di armi da guerra, mitra automatici, pistole, silenziatori, ottiche e quasi un migliaio di proiettili, oltre a bandiere e vessilli nazisti.
Tutto documentato a dimostrare che quello di Voghera non è un evento isolato ma un sistema nazifascista legato ad interessi mafiosi, un sistema ben strutturato, come tanti altri al Nord, che porta acqua elettorale ed economica al mulino dei partiti di destra. 

A questo mulino appartiene anche la sindaca e l’apparato istituzionale, a comprovarlo il fatto che nonostante le diverse segnalazioni riguardo a quest’uomo che girava armato a fare ronde e spaventare ogni genere di persona, nessuno si è mai sognato di intervenire men che mai di farlo dimettere.

Era più importante far chiudere la menda dei poveri e vietare agli alimentari di vendere bevande refrigerate (a vantaggio dei bar) o bere una birra dopo le 17. Perché una birra fresca in estate può uccidere, una pistola carica no.

Mi assumo ben volentieri la responsabilità di ciò che dico, perché abitando da vent’anni nei dintorni di Voghera voglio cogliere l’occasione di una notizia sfuggita a livello nazionale per parlare finalmente chiaro. Non ho la minima intenzione di sentirmi complice, per silenzio assenso, di omicidi e soprusi.

E non venitemi a parlare di quanto è buono e diverso il governo Draghi, che non a caso ha riabilitato il ponte di Messina.

Se questo delinquente assassino a mano armata verrà condannato al carcere e se finalmente scatteranno indagini serie in questo squallido posto, allora ne potremmo anche riparlare, ma se non avverrà, sarà evidente che non siamo più al sicuro perché la democrazia è saltata (dai tempi del G8 di Genova), e allora liberi tutti.

Delfo Burroni

23/7/2021

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