Yemen, dalla parte degli Houthi contro l’imperialismo occidentale 

La grande stampa mainstream nazionale ha intonato la campagna patriottica e militare contro gli Houthi: da un lato la stampa della destra che invoca il patriottismo per giustificare l’intervento militare; dall’altro la stampa mainstream liberale scavalca il governo sul terreno del militarismo.

Mentre in Parlamento si celebra la grande unità nazionale – da Meloni al M5S passando per il PD – a sostegno della missione militare Aspides nel Mar Rosso, gli editorialisti di “opposizione” fanno a gara nel dichiararsi più militaristi dello stesso governo a guida postfascista. 

Il caso de La Stampa (gruppo GEDI) è emblematico. Già il 26 gennaio, con largo anticipo, mordeva il freno nell’invocare la missione:

«Tre sono le regole: meglio tardi che mai, fare presto, riuscire nell’intento, che è uno solo: far tornare i portacontainer di Maersk e di Cosco sulla rotta di Suez invece che circumnavigare l’Africa… Il resto viene dopo… La UE ha già aspettato e tentennato troppo… i noli si sono triplicati, le assicurazioni raddoppiate… Gli houthi accampano la solidarietà con i palestinesi di Gaza… Gaza è un pretesto… Aspides serve se mette in sicurezza una vitale arteria del Mediterraneo e dell’Europa. Questo richiede regole d’ingaggio adeguate: tutti d’accordo su missione difensiva, ma la difesa contempla anche la risposta alle basi da cui proviene l’attacco? E se non la contempla quanto è credibile la protezione… agli occhi degli operatori commerciali? La missione UE nel Mar Rosso va focalizzata su difesa e protezione del traffico commerciale da e per l’Europa. O le assicura o no… Il resto è contorno».

Come ha scritto il Partito Comunista dei Lavoratori: 

“È interessante notare come la retorica liberale sui diritti umani – non parliamo dell’autodeterminazione – lasci il passo con cinica disinvoltura ai superiori interessi del commercio. I palestinesi sono «contorno», ciò che conta è la libera rotta di Suez.

Il punto è che la libera rotta di Suez non è insidiata dagli Houthi, se non di riflesso, ma dalla carneficina sionista in Palestina, dalla montagna di armi e di soldi che le grandi “democrazie” imperialiste continuano ad assicurare ad Israele, nel mentre fingono compassione umanitaria per le vittime palestinesi.

Gli Houthi, al di là della loro natura politica, sono oggi l’unico soggetto del campo arabo che dà ai palestinesi non parole di conforto ma concreto sostegno militare: contrastando la navigazione di navi israeliane, o dirette verso Israele, o facenti capo ai paesi imperialisti maggiormente coinvolti nell’aggressione sionista, gli USA e la Gran Bretagna. Se USA e GB bombardano gli houthi lo fanno innanzitutto per sostenere Israele. Se Italia, Francia, Germania mandano proprie navi militari, con truppe a carico, in questo scenario di guerra, si rendono direttamente partecipi di questa guerra contro gli houthi. Che è la guerra di Israele contro i palestinesi e la loro resistenza.

In questo scenario noi sappiamo da che parte stare, come in tutta la nostra storia: dalla parte dei popoli oppressi, dalla parte della loro resistenza, contro il colonialismo e l’imperialismo, a partire dal nostro. Il resto… è davvero contorno.”

Fonti: https://t.ly/w0moM

20/3/2024 https://www.infopal.it/

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